Piattaforma peptidica potente strumento nella lotta contro il Covid

49

ROMA (ITALPRESS) – La rivista Viruses ha pubblicato online uno studio sul Covid-19 condotto da un team di ricerca italiano dell’Università di Roma Tor Vergata (Michela Murdocca, Giuseppe Novelli e colleghi), l’Università di Catanzaro (Laboratorio professor Stefano Alcaro), l’IFO e il CNR di Roma, in collaborazione con l’Università di Toronto (Sachdev Sidhu) e il Renown Health, USA (Pier Paolo Pandolfi). I ricercatori hanno messo a punto una piattaforma strategica, cioè un insieme integrato di metodologie finalizzato alla messa a punto di nuovi prodotti, come i peptidi, minuscole catene di amminoacidi, i cosiddetti “mattoncini” che compongono le proteine. I peptidi agiscono come farmaci specifici con minore tossicità e limitati effetti collaterali. Ci sono attualmente più di 400 farmaci a base di peptidi in sviluppo clinico, e oltre 60 già approvati per l’uso clinico. Essi sono anche importanti per sviluppare nuovi vaccini e anticorpi monoclonali e potrebbero costituire una nuova classe di farmaci contro SARS-CoV-2.
I ricercatori hanno identificato una serie di peptidi in grado di inibire l’ingresso del virus nelle cellule dell’ospite, anche attraverso il legame con l’altro recettore, il DPP4. Gli autori dello studio hanno individuato regioni di Spike molto conservate in grado di stimolare la produzione di anticorpi con titoli elevati e ottima capacità neutralizzante contro le attuali e le eventuali future varianti del virus.
La piattaforma peptidica sviluppata consente di produrre anticorpi specifici (policlonali e monoclonali) contro la proteina S di SARS-CoV-2 e condurre a vaccini peptidici facilmente producibili con costi limitati e somministrabili anche per vie meno traumatiche quali l’assorbimento via mucosa sublinguale, già utilizzata per vaccini pediatrici.
La ricerca, frutto di una collaborazione internazionale, è stata realizzata grazie ai finanziamenti della Fondazione Roma e del Ministero Università e Ricerca.
“I peptidi terapeutici sono agenti biologicamente attivi derivati da proteine presenti in natura o sintetizzati utilizzando modelli bioinformatici di proteine naturali – spiega Giuseppe Novelli – I farmaci peptidici terapeutici hanno un’alta specificità per i recettori previsti, creando profili di effetti collaterali significativamente più bassi rispetto agli approcci più tradizionali al trattamento. L’elevata specificità riduce anche le possibilità di pericolose interazioni farmaco-farmaco. E’ fondamentale sviluppare una “biblioteca” terapeutica di peptidi sintetici da cui si potranno derivare e abbinare peptidi diversi per creare prodotti farmaceutici altamente mirati”.
“L’ausilio di tecnologie innovative e di bioinformatica adottate nella piattaforma permette di accelerare l’identificazione di nuove molecole target attivi contro i recettori virali – è il commento di Stefano Alcaro – Come i peptidi individuati in questo studio che potranno diventare nuovi farmaci della terapia anti SARS-CoV-2”.
“La tecnologia utilizzata è dinamica e flessibile – afferma Gennaro Citro, ex dirigente IFO e coautore dello studio – e può essere impiegata in futuro per sviluppare rapidamente farmaci innovativi basati sui peptidi anche contro altri agenti pandemici considerato l’universalità dell’approccio utilizzato.
(ITALPRESS).