Piazza Affari spinge sull’acceleratore

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Il punto. Borsa italiana in territorio positivo: il Ftse Mib segna +0,74%, il Ftse Italia All-Share +0,76%, il Ftse Italia Mid Cap +0,79%, il Ftse Italia Star +1,03%.
Mercati azionari europei in verde: DAX +0,7%, CAC 40 +0,7%, FTSE 100 +0,6%, IBEX 35 +0,8%.
Future sugli indici azionari americani in parità. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +2,39%, Nasdaq Composite +2,89%, Dow Jones Industrial +2,11%. In forte rialzo Tokyo con il Nikkei 225 a +4,11%.
Bene le borse cinesi: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +4,12%, a Hong Kong l’indice Hang Seng a +3,07%.
Euro sopra i minimi da inizio febbraio contro dollaro a 1,0835 toccati ieri pomeriggio. EUR/USD al momento oscilla in area 1,0860. 
Mercati obbligazionari eurozona in rosso. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente sale di 6 bp allo 0,19%, quello del BTP segna +1 bp all’1,41%. Lo spread scende di 5 bp a 122.
Bancari in rialzo: l’indice FTSE Italia Banche segna +2,1%.

Borse asiatiche
Giornata di rally per le Borse asiatiche, in scia alla migliore seduta in un mese per Wall Street martedì (il migliore indice è stato il Nasdaq, in crescita del 2,89%) e ai positivi dati macroeconomici in arrivo proprio dagli Usa. Un’iniezione di fiducia per Washington che ha avuto come primo risultato il rafforzamento del dollaro volato, seppure momentaneamente, ai massimi dell’ultimo mese nei confronti del paniere delle sei principali valute. E la prima a festeggiare è stata ovviamente la piazza di Tokyo, la cui economia è indissolubilmente legata a uno yen debole. Il Nikkei 225 ha così chiuso con un balzo del 4,11% (appena peggio ha fatto l’indice più ampio Topix, apprezzatosi del 3,75%) al traino di grandi esportatori come Panasonic, Sony o Mazda (tutti in progresso di oltre il 5% a fine seduta). 

Sul fronte delle materie prime, il petrolio è tornato a perdere terreno dopo il balzo ai massimi di due mesi in overnight. A deprimere i corsi le stime dell’American Petroleum Institute sulle scorte Usa, il cui dato verrà comunicato più tardi dalla U.S. Energy Information Administration (Eia), cresciute di 9,9 milioni di barili nella settimana al 26 febbraio scorso, contro i 2,6 milioni del consensus del Wall Street Journal. Tornando alle Borse asiatiche, il rally è confermato dalla performance dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, apprezzatosi di circa il 2% toccando i massimi dal 7 gennaio scorso.
In linea con la performance di Tokyo sono state Shanghai e Shenzhen, nonostante Moody’s Investors Service abbia comunicato di avere modificato da stabile a negativo l’outlook sulla Cina, pur confermandone il rating Aa3 sul debito di lungo periodo. Dietro alla scelta i dubbi sulla capacità delle autorità di attuare le riforme economiche, l’aumento del debito pubblico e il declino delle riserve. A fine seduta lo Shanghai Composite si è apprezzato del 4,26% e leggermente peggiore è stata la performance dello Shanghai Shenzhen Csi 300, che ha segnato un progresso del 4,12% al termine degli scambi. Dopo il guadagno del 2,32% della seduta precedente, lo Shenzhen Composite ha invece segnato un balzo del 4,70% in chiusura. 
E rally è stato anche per Hong Kong: l’Hang Seng avvicinandosi alla chiusura è infatti in progresso di oltre il 3% (superiore al 4% è invece il guadagno dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, in flessione di circa l’1,70%). Da segnalare il rimbalzo dell’Hong Kong Exchanges and Clearing (Hkex, la società-mercato di Hong Kong), arrivata a guadagnare oltre il 5% nella seduta, dopo avere comunicato il balzo dei profitti netti del 54% nell’intero 2015 a 7,96 miliardi di dollari di Hong Kong (942 milioni di euro), pur essendo il risultato inferiore agli 8 miliardi (947 milioni di euro) del consensus.

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in netto rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato il 2,11%, l’S&P 500 il 2,39% e il Nasdaq Composite il 2,89%.

A spingere i listini azionari Usa sono stati i dati macroeconomici pubblicati in giornata e il recupero delle quotazioni del petrolio. L’Indice ISM Manifatturiero, nel mese di febbraio, si è attestato a 49,5 punti dai 48,2 punti del mese precedente. Il dato e’ risultato superiore alle attese degli analisti che avevano stimato un valore dell’indice pari a 48,5 punti.
La spesa per le costruzioni è cresciuta dell’1,5% nel mese di gennaio, dal +0,6% della rilevazione precedente (rivista dal +0,1%) e risultando nettamente superiore alle attese degli economisti fissate su un incremento dello 0,4%. 
Sul fronte societario Ford Motor +4,56%. Il gruppo automobilistico ha aumentato le vendite negli Stati Uniti a febbraio del 20% a 217.192 veicoli. 
Dollar Tree +2,22%. La catena discount ha annunciato i risultati del quarto trimestre. L’utile è aumentato a 229 milioni di dollari da 206,6 milioni di un anno prima mentre i ricavi sono cresciuti a 5,27 miliardi. Escluse le poste straordinarie l’Eps si è attestato a 1,16 dollari. Gli analisti avevano previsto un Eps di 1,07 dollari su ricavi per 5,41 miliardi. 
AutoZone +2,07%. Il rivenditore di ricambi per auto ha chiuso il secondo trimestre con un utile di 228,6 milioni di dollari (7,43 dollari per azione), in crescita rispetto ai 211,7 milioni di un anno prima. Il dato è anche superiore alle attese (consensus 7,28 dollari per azione). In linea con le previsioni il giro d’affari, cresciuto del 5,3% a 2,26 miliardi. First Solar -3,97%. Jp Morgan ha tagliato il rating sul titolo del produttore di pannelli solari a neutral da overweight. 
Intercontinental Exchange -2,69%. L’operatore di borsa (Nyse) ha confermato una possibile contro-Opa sul London Stock Exchange, la società-mercato che controlla le piazze di Londra e Milano, promessa sposa di Deutsche Börse. United Technologies -1,68%. Honeywell ha rinunciato all’acquisto del gigante industriale.

Europa
Le Borse europee aprono in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,6%, il Cac40 di Parigi lo 0,5%, il Ftse100 di Londra lo 0,55% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,7%.
Ieri il presidente della Bce, Mario Draghi, ha ribadito che saranno tenuti in considerazione i crescenti rischi al ribasso emersi sullo scenario di crescita e il deterioramento delle aspettative di inflazione.
In Spagna, il Ministero dell’Occupazione ha reso noto che nel mese di febbraio il numero dei disoccupati è aumentato di 2200 unità rispetto al mese precedente. In totale la disoccupazione ufficiale è pari a 4,153 milioni di persone.

Italia
Martedì in crescendo per Piazza Affari che ha messo il piede sull’acceleratore nel corso del pomeriggio in scia alla positività di Wall Street. In chiusura il Ftse Mib ha segnato un progresso del 2,21% a quota 18.011 punti, sui massimi di giornata. Una spinta importante è arrivata dai dati macro arrivati dagli Usa con in particolare l’indice Ism manifatturiero degli Stati Uniti è salito a febbraio a 49,5 punti rispetto ai 48,2 punti della passata rilevazione. 

Miglior performer di giornata è stata Finmeccanica con un balzo del 6,87% ritornando sopra quota 10 euro.
Sul parterre milanese Fca ha concesso il bis segnando in chiusura un balzo del 5,28% a quota 6,68 euro. In attesa dei dati sulle immatricolazioni in Italia in arrivo alle 18, il titolo del gruppo italo-americano è stato sostenuto dai dati sulle vendite negli Stati Uniti. FCA US ha venduto a febbraio 182.879 vetture, in crescita del 12% rispetto alle 163.586 unità del febbraio 2015. FCA US ha così registrato il miglior febbraio degli ultimi dieci anni (dal 2006) e il settantunesimo mese consecutivo di aumenti.
Tra i migliori di giornata Atlantia (+4,47% a 23,83 euro) che ha sfruttato le indiscrezioni circa la possibile apertura del capitale della controllata Autostrade per l’Italia.
Molto bene anche Campari (+3,51% a 7,50 euro) in scia ai conti del 2015 che hanno mostrato un utile netto in aumento del 36,1% a 175,4 milioni di euro, +6,2% per le vendite nette a 1.656,8 milioni.

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 2 marzo 2016
09:00 SPA Variazione n° disoccupati feb;
09:30 EUR Intervento Coeure (BCE);
10:30 GB Indice Markit PMI costruzioni feb;
11:00 EUR Indice prezzi alla produzione gen;
14:15 USA Nuovi occupati settore privato (stima ADP) feb;
16:00 USA Intervento Williams (Fed);
16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;
20:00 USA Beige Book (Fed).