Pierluigi Petrone è il nuovo presidente di Assoram

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Roma, 17 mag. (AdnKronos Salute) – Pierluigi Petrone è il nuovo presidente di Assoram, l’Associazione nazionale degli operatori logistici e commerciali della distribuzione farmaceutica primaria. La nomina è avvenuta oggi a Roma in occasione della cinquantatreesima assemblea dell’Associazione, al Nobile collegio chimico farmaceutico, nel corso della quale Assoram ha rinnovato le proprie cariche associative per il triennio 2018-2021.

Petrone, in Assoram da 22 anni, prima come membro del Comitato direttivo e dal 2006 in avanti come vicepresidente, è azionista e Ad di Petrone Group. Nato a Napoli il 3 luglio 1970, vanta una lunga esperienza internazionale nel settore farmaceutico, avendo ricoperto e ricoprendo tutt’ora incarichi in aziende e associazioni riconosciute internazionalmente: è infatti membro della Giunta e del Comitato esecutivo della sezione piccole e medie imprese di Farmindustria; fa parte del Consiglio di Confindustria Napoli e del gruppo tecnico di internazionalizzazione confindustriale. Dal 2017 è membro del Cda (l’unico europeo) del Global Virus Netword di Baltimora (Usa).

Il posto già ricoperto da Petrone alla vicepresidenza è stato preso da Monica Mutti, dal 2009 nel board dell’Assoram, laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Mutti è cresciuta professionalmente nel gruppo Difarco, nel quale si occupa della divisione farmaceutica, è esperta della distribuzione e dell’ outsourcing logistico.Le altre nomine all’interno del Comitato sono: Maria Francesca Ripa (dell’azienda Acraf/Angelini), Andrea Nuti (Medifarma), Gianpiero De Mestria (Pharmaidea), Natalia Felsani (Felpharma) e Luca Perfetto (Arvato Services Italia).

“Assoram rappresenta una pietra miliare nel mondo della distribuzione del farmaco – sottolinea all’AdnKronos Salute il neopresidente Pierluigi Petrone – Il mio programma sarà quello di rappresentare tutti gli associati ed essere punto di riferimento nei riguardi delle alte istituzioni, per poter discutere i cambiamenti sempre più repentini che il mondo della distribuzione del farmaco vive quotidianamente. Il ruolo dell’associazione – precisa – si basa su due concetti fondamentali: il numero degli associati e i servizi che offre agli associati stessi. Mi auguro – aggiunge – che piccole e grandi aziende potranno associarsi, rendere più forte il nostro comparto, più coeso e compatto, pronto per accogliere in modo propositivo le sfide che dovremo affrontare, anche alla luce di norme sempre più restrittive”.

“L’industria farmaceutica in questi anni ha avuto una grande capacità di cambiamento, e nei prossimi anni la velocità dei mutamenti sarà ancora più grande – ha osservato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria – È quindi fondamentale che tutto il sistema riesca a rispondere prontamente a questo scenario. Capacità di cambiare e velocità di cambiare – sottolinea – devono diventare sinonimo con filiera del farmaco”.

Il segretario generale Assoram Mila De Iure ha ribadito quanto sia “necessario un rafforzamento della catena distributiva soprattutto in termini di dialogo tra gli operatori della filiera. Ci sono temi sinergici, e nessuna associazione di categoria può dare un suo feedback o parere univoco. In Italia – evidenzia – abbiamo un dimensionamento della normativa su quelli che sono gli operatori della filiera, e più volte abbiamo evidenziato al ministero della Salute che ci sono alcuni adempimenti che i depositari, che non hanno la proprietà del bene farmaco, non possono gestire, non devono essere chiamati a gestire. La normativa, invece, non riconosce una specificità su questa figura. E questo è un problema generale, che riguarda tutti i temi, come quello del concessionario di vendita, figura che va corroborata dal punto di vista normativo. Su questo – ricorda – stiamo lavorando. Assoram ha in programma di irrobustire anche quella che è la sua attività come commissione tecnica-qualità che verrà poi supportata anche da consulenti esperti in materia, perché abbiamo di fronte delle sfide che necessariamente richiedono expertise verticali. Il futuro – conclude – appare pieno di stimoli e opportunità da cogliere”.