Inizierà questa sera, con la messa solenne seguita da una processione lungo le vie del paese, il calendario di celebrazioni per la “peregratio corporis” dei resti mortali di papa Giuseppe Sarto, san Pio X, nel suo paese natale di Riese (Treviso). La teca con le spoglie del pontefice, morto nel 1914, già una volta nel 1959 era stata trasportata a Venezia, città di cui fu patriarca, e nelle prossime settimane migrerà nuovamente dal sepolcro in Vaticano, il 6 ottobre a Treviso e, dal giorno seguente fino al 15, a Riese. Qui le reliquie saranno ospitate nella chiesa mariana della frazione di Cendrole, indicata come il luogo in cui il giovane Sarto sviluppò la sua fede. Successivamente la peregrinatio continuerà nel seminario di Padova, sede di studi del futuro pontefice, e quindi, dal 17 al 22 ottobre, di nuovo a Venezia. Per l’occasione a Riese Pio X si è proceduto al restauro della casa natale e all’allestimento di un museo, sedi per visitare le quali sono aperte le prenotazioni su un portale dedicato e che registrano iscrizioni di emigranti trevigiani intenzionati a rientrare da più parti del mondo, fra cui il Canada. “Per la settimana in cui il corpo di Pio X rimarrà in paese – afferma il presidente della fondazione Giuseppe Sarto, Matteo Guidolin – attendiamo centinaia di migliaia di persone, e il timore è che molte di esse giungano senza prenotare l’accesso alla residenza originaria del papa ed al museo. Il termine di paragone che abbiamo – conclude – è quello del 2018 quando a Sotto il Monte, per l’analoga iniziativa concessa dal Vaticano rispetto alle spoglie di Giovanni XXIII, l’affluenza fu di quasi mezzo milione di persone”.