“Capri è una grande nave la cui prua è rivolta verso il tempo mentre ci si allontana dal tempo “. E’ con queste parole che Omar Galliani, maestro del disegno italiano e figura di spicco dell’arte internazionale, descrive l’isola al largo delle coste campane, preziosa perla del Mediterraneo. Non è un caso, in quanto sabato 3 giugno 2017 presso Villa Lysis, è stata inaugurata la personale Ancora nuovi Voli. La mostra, a cura di Maria Savarese, con il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ed il patrocinio della Città di Capri, prevede l’allestimento di sei opere inedite dell’artista, disegni tenuti nel cassetto e che trovano ora respiro nel voyage à rebours dell’esposizione, uno spiccar il volo in quel confine sospeso tra Oriente e Occidente che le architetture della villa vanno incarnando così bene.
“Omar Galliani è approdato sull’isola qualche mese fa e guardando Villa Lysis dal mare l’ha immaginata in volo libera ed elegante e per noi ha compiuto un viaggio nell’immaginario” spiega Maria Savarese, curatrice della mostra, e continua: “Ancora nuovi voli è il titolo della sua prima esposizione caprese permeata dal flusso magnetico dell’isola, fucina di idee ed ispirazione artistica, mentre la villa del conte Fersen è il luogo che ha accolto le opere, un unicum storico-architettonico, un dedalo temporale in cui si rincorrono gli stili, dove abbondano le citazioni e la visione si accende affacciandosi da qualsiasi finestra o balcone”.
Del resto è nelle parole dell’artista che la storica dimora diventa “un cannocchiale temporale che ben si addice al tempo che viviamo e in cui tutto ormai si confonde e astrae, dove i miti di ieri si sostituiscono a quelli di oggi”. Nelle sue opere si leggono facilmente le rotte di Perseo e Ganimede, nei suoi disegni la leggerezza del vento che accarezza idealmente le ali di viaggiatori immaginifici. E così Inremeabilis Error (1978), possente ala di tre metri per due disegnata con il tratto lieve della grafite, convive con due unici quanto rari ricami anch’essi di ampie dimensioni: “Siamese”, sinuosa figura femminile fissata al pavimento da quattro purissime gocce di cristallo, e “Chimera”, datati entrambe 2004. Un’ esposizione che modella e si modella sul sito che la accoglie, dove lo sguardo vaga liberamente tra le opere e gli stucchi, l’incanto del disegno e la sublime bellezza del paesaggio circostante. Sembra così cadere senza tante difficoltà quel netto confine tra cornice e oggetto d’arte: lo spazio non è più semplicemente vuoto da riempire, ma elemento partecipe, vivo, necessario. E forse Capri, con la sua incantevole villa Lysis, è proprio quel luogo ideale dove l’occhio si riposa, il pensiero rallenta e inizia un viaggio nel tempo.”Perché”, come scrive la Savarese ” ci sono luoghi in cui inizia a disegnare o a scrivere su qualsiasi pezzo di carta, ce ne sono altri in cui, come in questo caso, ti fermi, respiri profondamente, chiudi gli occhi e cominci ripensando alle opere che hanno attraversato il tuo tempo”.