Un viaggio nella storia lungo 3500 anni: ha aperto le sue porte, oggi a Poggiomarino (Napoli), il Parco Archeologico sorto sull’area in cui nel 2000 fu rinvenuto il villaggio perifluviale di Longola, definito dagli studiosi “la Venezia della protostoria”. A tagliare il nastro è stato il sindaco di Poggiomarino, Leo Annunziata, alla presenza della consigliera delegata ai Siti Unesco della Città Metropolitana di Napoli, Elena Coccia, l’assessore alla Formazione della Regione Campania, Chiara Marciani, e il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, che si è occupato della direzione scientifica e con il quale il Comune ha collaborato per la realizzazione. “Oggi è un giorno importante – ha affermato Annunziata – perché finalmente vede la luce un progetto per il quale ci battiamo da 18 anni. Longola rappresenta un tassello fondamentale per la ricostruzione delle nostre origini, è un ritrovamento di importanza mondiale per la comunità scientifica ma deve da oggi rappresentare anche un volano per lo sviluppo economico di tutta l’area, collegandosi ai circuiti turistici e culturali esistenti e articolandone di nuovi”. Nel parco è stato ricostruito uno spaccato del villaggio protostorico, con la riproduzione di due capanne poste su un isolotto delimitato e isolato dall’acqua mediante palizzate; sono state inoltre realizzate strutture a supporto quali aree per laboratori, birdwatching, orti e serre didattiche, oltre alla passeggiata lungo il fiume Sarno, aree giochi e pic-nic. “La Città Metropolitana – ha sottolineato la consigliera Delegata del Sindaco Metropolitano, Luigi de Magistris, Elena Coccia, che nel corso dell’inaugurazione ha anche presentato un volume sul tema – ha già inserito il Parco di Longola negli itinerari che ha sviluppato a partire dai siti Unesco, e lo ha già presentato lo scorso settembre a Siena, al Wtu, il Salone mondiale dell’Unesco, dove Longola ha riscosso un notevolissimo successo ed è stata assoluta protagonista”. “La scoperta e lo studio del sito di Longola hanno infatti arricchito il quadro delle conoscenze per la Campania protostorica – ha dichiarato il Direttore Osanna – colmando un’importante lacuna riguardante il popolamento della valle del Sarno finora documentata per lo più da contesti funerari. Si tratta di un giacimento archeologico fondamentale per la ricostruzione delle dinamiche insediative nelle fasi che hanno preceduto la nascita di Pompei.