Politico, maestro, legislatore. Napolitano ricorda Minervini

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Giorgio NapolitanoTre protagonisti della scena pubblica italiana ricordano una delle figure centrali della cultura a tutto tondo e non solo giuridica ed economica del Mezzogiorno. A tracciare il profilo di “Gustavo Minervini, primo presidente della Fondazione, politico, maestro, legislatore” saranno lunedì prossimo 8 giugno alle 11 presso la sede dell’Istituto Banco di Napoli Fondazione Giorgio Napolitano, Marco Onado e Stefano Rodotà. A promuovere l’incontro il presidente dell’Istituto Banco di Napoli Fondazione, Daniele Marrama, e l’economista Adriano Giannola, presidente della Svimez. “La Fondazione ritiene doveroso dedicare un momento di riflessione all’impegno sociale di Minervini – spiega Marrama – l’uomo di scienza che, con professionalità, autorevolezza e stile, ha guidato l’Istituto nella sua fase più drammatica e delicata”. Da presidente dell’Istituto Banco di Napoli-Fondazione, dal ‘95 al ‘97 si prodigò per il salvataggio del Banco S.p.A., intervento generoso che non fu coronato da successo. “Il professor Minervini ha difeso in tutti i modi il Banco di Napoli – ricorda Giannola, già presidente dell’Istituto – visse quella fase in modo traumatico. Lungimiranza, tecnica professionale e grande reputazione sono state le sue caratteristiche principali. Tra le sue intuizioni, la rivendicazione dell’equiparazione tra Nord e Sud sul versante del costo del credito”. Decano dei giuscommercialisti italiani, referente culturale per generazioni di studiosi – come molti hanno sottolineato nella recente manifestazione in suo onore all’Università Federico II – ha insegnato in numerose Università italiane dal 1953 e a Napoli, presso la Facoltà di Economia e Commercio, dal 1961 al 1979, offrendo un fondamentale apporto agli studi di diritto commerciale e di diritto dell’economia, coniugando altresì il rigore del metodo con l’apertura a nuovi temi e metodologie di ricerca. “L’ insegnamento è stata la mia scelta di vita”, amava dire spesso. Anche se carriera universitaria e militanza politica, impegno civile e stimolo intellettuale si sono sempre intrecciati. Se la sua fu comunque una vita dedicata agli studi giuridici, al suo nome è tuttavia legato un pezzo importante della storia politica e culturale d’Italia, e il lunghissimo elenco di prestigiosi incarichi ricoperti lo testimonia. Allievo del liceo Umberto, laureatosi in Giurisprudenza nel ’44, Gustavo Minervini ha condiviso la formazione scolastica e universitaria con ”Chinchino” Compagna, Antonio Ghirelli, Raffaele La Capria, Francesco Rosi, Franco Capotorti, Francesco Bonifacio, ministro della Giustizia nell’epoca del terrorismo, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Gerardo Marotta.Eletto nel 1979 come indipendente di sinistra, si presentò nel collegio Napoli-Caserta nella lista del Pci, dove fu rieletto anche nella legislatura successiva. Determinante fu l’incontro con Gerardo Chiaromonte per il rapporto intenso ed il ruolo che svolse nell’introduzione ai complessi meccanismi della vita parlamentare. Insieme diedero vita ed animarono un agguerrito gruppo di intellettuali impegnati nell’azione politica, tra cui Altiero Spinelli, Stefano Rodotà, Franco Bassanini, Luigi Spaventa, Vincenzo Visco, Luciano Guerzoni. A Giorgio Napolitano, Marco Onado e Stefano Rodotà spetterà il compito di tratteggiare la vita, l’impegno e il profilo intellettuale e politico di Gustavo Minervini: sicuramente per tutti e tre sarà come riprendere a discorrere con un vecchio amico.