Gaetano Fausto Esposito e Camilla Sala rendono omaggio alla personalità di Edoardo Pollastri con il volume “Impegno civile e strategia di azione al servizio delle reti italiane nel mondo” presentato a Roma in occasione del 18° Meeting dei Segretari Generali delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (Ccie). L’imprenditore, scomparso a gennaio all’età di 84 anni, ricoprì cariche importanti a livello nazionale e internazionale: fu, infatti, senatore della Repubblica, presidente di Assocamerestero e della Camera di Commercio Italiana di San Paolo. Il libro commemora la sua persona ma sopratutto il suo lavoro: il profilo che ne emerge è quello di un uomo di altri tempi, affidabile, carismatico, capace di guardare non alle nostalgie del passato, ma alle sfide del domani. La situazione economica succedutasi alla crisi 2008-2015 ha fatto emergere sempre di più le potenzialità derivanti dalle reti telematiche e dalla digitalizzazione che potrebbero contribuire ad abbattere le disuguaglianze, favorire la partecipazione e di conseguenza favorire il benessere collettivo. Ma le reti virtuali se pur necessarie da sole non bastano a risanare e controllare il mercato, è necessario, dunque, ristabilire reti umane. Il pensiero che sta alla base della filosofia di Pollastri e che emerge con chiara forza dirompente nella pubblicazione è sintetizzabile in un’unica formula: capacità di creare ponti. Pollastri, infatti, sosteneva: “occorre ricostruire, se non creare più salde reti di solidarietà e di collaborazione, reti lunghe che attraversano le nazioni, sviluppano collegamenti e alleanze tra imprenditori di territori diversi, per coniugare le originalità locali con le più forti tendenze globalizzanti”. Ed è proprio in tale ottica che va quindi intesa anche l’attività delle Ccie: le camere di commercio, infatti, rappresentano proprio questi ponti fondamentali nei rapporti tra l’Italia e l’estero per il mantenimento dei rispettivi equilibri e per il posizionamento e consolidamento dell’immagine del Paese nel mondo. In tale ottica un ruolo fondamentale è quello ricoperto dalle istituzioni che devono abbandonare le istanze astratte, mirare attraverso strategie comuni di azione alla creazione di processi a lungo termine: “serve capacità strategica e pazienza istituzionale, ascolto delle varie esigenze e tenacia nel costruire soluzioni, ma soprattutto una forte missione di servizio, perché una buona società si affida molto di più alla voce morale che non alla forza coercitiva, comunque intesa”.
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