Polo dello Shipping, Coccia chiede assessore al Mare per Napoli

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“L’economia del mare è la prima industria della città e, soprattutto, quella che anche in termini occupazionali presenta le maggiori prospettive di crescita per i prossimi anni; eppure la politica mostra da tempo poca attenzione verso il nostro settore. L’impegno da parte dei candidati a Sindaco di Napoli a nominare nella prossima Giunta un Assessore al Mare sarebbe un concreto segnale che si vuole investire davvero nello sviluppo della città”. Il presidente del Polo dello Shipping Nicola Coccia, past president e attuale consigliere con delega alla finanze di Confitarma, due giorni fa ha lanciato la proposta nel corso di un incontro di Luigi De Magistris con gli imprenditori del porto e gli armatori napoletani. “L’economia del mare non si limita alle aziende e agli addetti del porto, che pure rappresentano una parte fondamentale della Napoli produttiva e, per storia e competenze, un patrimonio a livello nazionale. La nostra città esprime, inoltre, una leadership a livello mondiale per le imprese armatoriali, basti pensare a Grimaldi che è oggi considerata per numero di addetti, fatturato e capacità di investimento la prima impresa del Mezzogiorno d’Italia. In città lo shipping impiega migliaia di persone e questi numeri potranno crescere nei prossimi anni, guardando alla ripresa che inizia a interessare il nostra settore e alle possibilità offerte dal raddoppio del Canale di Suez”. “Abbiamo visto come l’assenza di governance dovuta ai tanti anni di commissariamento e la disattenzione della politica siano state deleterie per il terminal partenopeo ed è evidente come il rilancio del Porto di Napoli passi innanzitutto per una ritrovata sintonia fra le imprese del settore e le istituzioni. Tra l’altro la riforma Delrio modifica profondamente la governance dei porti, con un comitato portuale privo di rappresentanza delle imprese e dei sindacati e un ruolo molto più decisivo delle Istituzioni: per questo sarà fondamentale che i decisori politici creino da subito un dialogo collaborativo con gli operatori portuali e con le imprese armatoriali”. “L’Assessore al Mare nella prossima Giunta rappresenterebbe un decisivo punto di riferimento nelle Istituzioni per tutti gli imprenditori e gli operatori di questo settore e potrebbe avere un centrale ruolo di coordinamento per definire le strategie di sviluppo di tutti gli ambiti produttivi che si riferiscono all’economia del mare: il porto e l’armamento, come detto, ma anche tutto quanto riguarda la completa valorizzazione economica della risorsa mare, penso ad esempio alle possibilità offerte dal lungomare, dal nuovo assetto urbanistico di Piazza Municipio, che sarà la più lunga d’Italia integrandosi pienamente con l’area della Stazione Marittima e ancora alla riorganizzazione degli approdi turistici, con la possibilità di un nuova darsena da diporto a Bagnoli e, da ultimo, le tante possibilità legate al turismo, ad esempio con la creazione di un “city sightseeing” del mare e una ripensamento dell’esperienza del Metrò del Mare. Infine sarebbe utile anche per meglio coordinare e sfruttare le occasioni economiche legate al turismo che transita dal porto per raggiungere le isole”. “Coordinamento, voglio ricordare che nel nostro settore è stato carente, e certo non solo a Napoli. Basti pensare al progressivo ‘scollamento’ che si è avuto in Italia da quando non esiste più il Ministero Mercantile. Ecco, credo che un Assessorato al Mare, o alle attività marittime, o all’economia del mare – chiamiamolo come vogliamo – risponderebbe anzitutto alla necessità di tornare a vedere questa industria come un tutt’uno coeso e a creare una seria programmazione e una precisa responsabilità politica al riguardo”.