Pompei, la Procura indaga e i sindacati annullano l’assemblea

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Preoccupazioni della procura della Repubblica di Torre Annunziata per i possibili danni di immagine prodotti dal “caso Pompei”, indagini a 360 gradi, non escludendo ipotesi di danneggiamento colposo, doloso o casuale per il crollo di un muretto negli Scavi. Come conseguenza di una tensione che negli ultimi giorni, anziché diminuire è andata crescendo, si registra il primo passo indietro dei sindacati, che annullano l’assemblea del 9 febbraio, quando a Pompei saranno in visita due ministri e il Commissario dell’Unione europea. La decisione è di mutare l’astensione dei lavoratori in una manifestazione con presidio e corteo che coinvolgerà solo i lavoratori ”liberi dal servizio”, così da consentire la regolare apertura e il funzionamento degli Scavi. Il segretario nazionale della Confsal-Unsa, Massimo Battaglia, fa sapere che quel giorno sarà al fianco dei dimostranti per i diritti e la sicurezza dei lavoratori. Le denunce dei sindacati contro il soprintendente Massimo Osanna, la sua dura replica con cui ha accusato i sindacati di averlo “ricattato” da quando è arrivato alla Soprintendenza, la concomitante scoperta di un muretto crollato dentro alla Regio I, dove i lavori dovevano partire un anno fa, ma sono stati fermi in attesa di una sentenza del Tar giunta solo ieri, hanno avuto un effetto dirompente sull’opinione pubblica. E ora anche i tour operator cominciano a risentire le conseguenze di una guerra senza esclusione di colpi che ha pesantemente inciso sulle prenotazioni turistiche. Antonio Bifulco, titolare dell’agenzia turistica Tempiotravel di Pompei racconta di “disdette di prenotazioni”. “Per fortuna non siamo in alta stagione, mancano i crocieristi che hanno sempre i minuti contati – spiega l’operatore turistico – e non possono sopportare disagi come quelli annunciati nei giorni scorsi”. Era stata infatti programmata un’assemblea dei sindacati Unsa e Flp il 5 febbraio, prima domenica del mese a ingresso libero nei siti archeologici e nei musei italiani. Poi l’assemblea è stata posticipata al 9 febbraio, in concomitanza con la visita del ministro della cultura Dario Franceschini, con il ministro alla Coesione territoriale e Mezzogiorno, Claudio Vincenti, per accompagnare la Commissaria dell’Ue Corina Cretu per una già programmata ricognizione dei cantieri del Grande Progetto Pompei. L’assemblea del 9, però, ora è stata mutata in corteo e presidi di protesta. L’intera vicenda è diventata oggetto di un fascicolo d’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, guidata da Alessandro Pennasilico, per approfondire l’eventuale esistenza di un nesso tra gli scontri sindacali con la Soprintendenza e un muretto crollato negli Scavi il giorno seguente alle aspre parole che si sono scambiate le parti sociali. La procura assicura tempi brevi, un mese al massimo, per sapere se tutti questi elementi abbiano qualcosa che li lega tra loro come ha sospettato il soprintendente Osanna.