Sono “Nere Onde, popoli in cammino”. Uomini e donne alla ricerca di nuove nazioni, troppo spesso trovano il loro cimitero in fondo al mare che è nostro, non certo il loro. E sullo sfondo l’Africa, vista da Alessandro Di Blasi, architetto, fotografo, illustratore, irpino di Paternopoli, ora in mostra nella Sala Foyer del Palazzo delle Arti di Napoli dal 6 al 18 luglio 2021. “Ho sentito l’obbligo – dice l’artista – di raccontare attraverso le mie creazioni una parte di Africa, di dare voce a un popolo in cammino, attraverso brani di poeti che si sono occupati di Africa e per l’Africa. Un “nuovo popolo”, una nuova aggregazione sovranazionale: viaggiatori loro malgrado, capaci di attraversare deserti e guerre, montagne e frontiere, diventando popolo di navigatori”.
Cercano nuove nazioni, ma fin troppo spesso abbracciando la dimensione della morte, preventiva ed accettata. Condizione tragica che li trasfigura in nuovi eroi omerici, alla ricerca di una patria inesistente, eroi in preda di un destino maligno. I sopravvissuti – malati, affamati, – pericolosi, ingombranti – sono popolo da accogliere in un altro popolo, più spesso genti diverse venute a sovvertire l’ordine costituito. “La sensibilità – aggiunge Di Blasi –è compito di un artista coinvolto nelle cose del mondo. Mantenere la memoria della comunità umana, questo è filo conduttore che sottende la mostra-evento del Pan.
Chi è Alessandro Di Blasi
Laureato in architettura presso l’Università degli Studi di Napoli, ha svolto per due anni l’attività di assistente alla cattedra di Urbanistica Facoltà Architettura Federico II, collaborando successivamente con diversi studi di progettazione tra i quali: P. Portoghesi – design/scultura” ed E. de Conciliis – grafica e comunicazioni visive.
Si è avvicinato alla fotografia appena quindicenne dedicandosi alla documentazione del suo territorio, l’Irpinia, a cui ha dedicato fin dal 1981 diverse mostre fotografiche:
Considerato una delle maggiori personalità della fotografia del paesaggio e dei beni culturali, ha realizzato reportage fotografici per riviste come “Casabella”, “Domus”, “L’Architettura”, 2I luoghi dell’infinito”. Innumerevoli gli studi e le ricerche pubblicate.
