Porto, Consulta Operatori: Nominare con urgenza il presidente dell’Autorità di sistema

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“E’ assolutamente necessario procedere con urgenza alla nomina del Presidente dell’Autorità di Sistema. Va individuata una figura che abbia un alto profilo per competenza, esperienza, capacità manageriali. La realizzazione della riforma portuale, il ripristino della governance ordinaria, sono condizioni di base per attuare interventi indifferibili per rilanciare lo scalo napoletano e l’intero sistema portuale campano, con ricadute considerevoli per lo sviluppo economico e sociale dell’intera regione. Troppo tempo si è perso. 40 mesi di commissariamento, con l’avvicendarsi di 4 commissari, hanno fatto già perdere grandi opportunità, malgrado non siano mancati impegno e professionalità. Non possiamo permetterci di perdere altre occasioni”.
Ad affermarlo è la Consulta delle Associazioni degli Operatori Portuali, convocata oggi, presso la sede di Palazzo Partanna, da Unione Industriali Napoli e Confcommercio Napoli. Poche ma essenziali azioni – secondo la Consulta – sono decisive e non più rinviabili.
Il dragaggio dei fondali del porto napoletano, l’avvio della nuova darsena di levante, sono presupposti per la crescita dei traffici commerciali. Se non realizzati nel breve termine, l’intero sistema portuale sarà condannato al declino, perché le moderne navi di grande stazza orienteranno altrove le rotte.
L’elettrificazione delle banchine è fondamentale per ridurre i livelli di inquinamento dei natanti in sosta.
La riqualificazione del Beverello, in attuazione di un progetto sviluppato per conto dell’Autorità Portuale, valorizzerebbe a ovest la parte monumentale, integrando lo scalo con la città, a vantaggio dei flussi turistici.
Il Piano regolatore va rivisto e completato, anche superando opzioni datate, ma nel frattempo vanno eseguite le opere compatibili, con la necessaria assegnazione, da parte della Regione Campania, delle risorse per il Grande Progetto Porto a valere sul nuovo ciclo di programmazione 2014-2020.
Altri ritardi non sono possibili, a rischio di compromettere la stessa prosecuzione delle attività ordinarie di quella che, per fatturato aggregato, è la prima azienda dell’area metropolitana di Napoli.