Poste Italiane, cambia l’azienda del call center: 450 posti a rischio tra Napoli e Roma

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Il cambio appalto in corso alle Poste per il call center rischia di far licenziare 450 persone. E’ la Cgil a lanciare l’allarme. “Venerdì 26 febbraio, Gepin Contact e Uptime hanno aperto le procedure per il licenziamento di oltre 450 lavoratori occupati nelle sedi di Roma e Napoli” annuncia Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil. Sono, afferma il sindacalista, “licenziamenti annunciati, cui ne seguiranno già dal mese di marzo altre migliaia, diretta conseguenza delle gare per attività di customer gestite da Poste ed Enel senza prevedere l’applicazione della clausola sociale votata dal Parlamento italiano“. “Nelle stesse ore, mentre il sindacato attende la convocazione dal Governo per individuare le soluzioni necessarie ad evitare gli oltre 8000 licenziamenti che si concretizzeranno nei prossimi mesi, è giusta la notizia che Poste ha deciso di assegnare i lotti 3 e 4 della gara realizzata (il 4 è proprio quello relativo a Gepin) senza minimamente affrontare il tema delle clausole sociali, scaricando su Governo e Sindacato gli esuberi causati da tale irresponsabile comportamento” prosegue il sindacalista.