Chiude con il segno positivo, nel 2014, il mercato automobilistico a Napoli e in Campania. Nel complesso, a beneficiare dell’inversione di tendenza, sono sia il comparto Chiude con il segno positivo, nel 2014, il mercato automobilistico a Napoli e in Campania. Nel complesso, a beneficiare dell’inversione di tendenza, sono sia il comparto del nuovo che, sebbene in misura minore, quello dell’usato. In particolare, secondo i dati del Pubblico Registro Automobilistico dell’Aci, nel 2014 sono iscritte al Pra di Napoli 24.879 nuove autovetture, con un aumento del 4,6 per cento rispetto all’anno precedente. Positivo è anche l’andamento regionale: 51.719 nuove iscrizioni pari ad un incremento del 5,6 per cento. Incoraggiante il dato relativo alla compravendita di vetture usate. A Napoli le auto che, lo scorso anno, cambiano proprietario, al netto delle minivolture (ovvero i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), sono 117.644, equivalenti ad un aumento dell’1,4 per cento in confronto al 2013. Dell’1,1% per cento è, invece, la crescita dei passaggi di proprietà in Campania, complessivamente ammontanti a 231.131 formalità registrate al Pra. Di segno inverso, invece, è il trend delle auto radiate dal Pubblico Registro dell’Aci. A Napoli, infatti, ne escono dalla circolazione 51.366, il 3,9 per cento in meno rispetto all’anno precedente, mentre in Campania 102.422 unità pari al un decremento del 4,9 per cento. In pratica, il tasso unitario di sostituzione è di 2,06 a Napoli e di 1,98 in Campania. Ciò significa che per ogni 100 vetture nuove ne vengono cancellate, rispettivamente, 206 a Napoli e 198 nell’intera regione. “Sebbene le statistiche 2014 facciano pensare ad una positiva ripresa del mercato automobilistico nel nostro territorio – spiega il presidente dell’Automobile Club Napoli, Antonio Coppola – il rapporto di 1 a 2 tra auto nuove e vetture rottamate ci fa capire, invece, che si sta sempre più affermando una tendenza alla rinuncia delle quattro ruote. E ciò per evidenti motivi economici, associati peraltro alle notorie limitazioni di circolazione e carenze infrastrutturali presenti nella nostra città. Peccato, però, che a fronte di questo minore ricorso al mezzo privato non corrispondano, parallelamente, miglioramenti sul piano dei trasporti pubblici e del traffico”.