Previdenza, Inps: Campania tra le regioni con più “furbetti” della pensione

43
 
 
Alla vigilia dell’incontro tra Governo e sindacati che definirà gli interventi presenti nella manovra finanziaria in tema di pensioni, il presidente dell’Inps, Tito Boeri rilancia la sua proposta di equità del sistema: “Il problema vero che noi abbiamo oggi in Italia è quello dell’equità e non quello della sostenibilità finanziaria del nostro sistema pensionistico. Ci sono delle persone che oggi hanno dei trattamenti pensionistici, o hanno dei vitalizi, come nel caso dei politici, che sono del tutto ingiustificate alla luce dei contributi che hanno versato in passato. Abbiamo concesso per tanti anni questo trattamento privilegiato a queste persone”. in un’intervista concessa a Presadiretta per l’inchiesta “Ingiusta pensione” che andrà in onda domani alle 21.10 su Rai3, Boeri si chiede: “Per chi ha degli importi molto elevati di prestazioni, non è il caso di chiedere loro un contributo che potrebbe in qualche modo rendere, alleggerire i conti previdenziali? Ci permetterebbe di fare qualche operazione di redistribuzione, per esempio andare ad aiutare quelle persone che sono in quella fascia di età prima delle pensione che sono in condizione di povertà, oppure potremmo concedere maggiore flessibilità in uscita verso il sistema pensionistico. Ecco sono tutte operazioni che si possono fare in questo ambito. Legare contributi e prestazioni, questo è il vero problema di fondo”. Boeri puntualizza: “L’Inps eroga delle prestazioni per conto dello Stato. Quindi fin quando lo Stato italiano non dovesse fallire, poniamo pure che l’Inps fallisse, e non fallirà vi assicuro, però ci sarà sempre lo Stato italiano”. 
Boeri parla delle difficoltà economiche dell’istituto previdenziale che chiuderà in perdita per il quinto anno consecutivo con un buco patrimoniale di 56 miliardi di euro previsto per il 2023. “Se c’è qualcosa di cui le persone si devono preoccupare – prosegue Boeri – non sono i conti dell’Inps ma sono i conti dello Stato italiano, il debito pubblico”. Il presidente dell’Inps si sofferma pure su un nuovo modo di attuare controlli per stanare gli evasori dei contributi previdenziali e i truffatori che, ad esempio, usano falsi lavoratori per rubare all’istituto: “Abbiamo scoperto solo nel 2015, 30.000 posizioni di questo tipo – riferisce Boeri – viene fuori una cifra di 150 milioni di prestazioni che noi avremmo erogato indebitamente, quindi insomma sprecando delle risorse pubbliche”. Con il nuovo sistema di vigilanza le truffe vengono “scoperte in tempo reale” evitando di erogare risorse ai truffatori di professione, un sistema di controllo che prima dell’arrivo di Boeri “non veniva fatto in modo sistematico”. Dalla vigilanza documentale arriva anche la prima mappa dei furbetti che sono concentrati in alcune regioni: ” la Campania innanzitutto, poi l’Emilia Romagna, il Lazio, la Lombardia, tre quarti del fenomeno è in queste quattro regioni”. E sugli incentivi del Jobs Act tutto è flato liscio? Non proprio: “abbiamo scoperto – prosegue Boeri – che ci sono delle aziende che hanno licenziato e poi riassunto il lavoratore con dei contratti a tempo indeterminato, hanno fatto domanda per l’esonero contributivo. In questi casi noi abbiamo stimato di esser riusciti a recuperare circa 600 milioni di euro”.