Primanni, sì al 2,4% deficit/pil, ma le scelte del governo e degli italiani siano virtuose

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Milano, 28 set. (Labitalia) – “Sì al 2,4% deficit/pil, ma le scelte del governo e degli italiani siano virtuose”. A dirlo, in un’intervista a Labitalia, Maurizio Primanni, fondatore di Excellence Consulting ed esperto del settore. “La recente esperienza Usa -afferma- ha dimostrato che politiche espansive possono generare benefici per l’economia. La situazione di bilancio dell’Italia è chiaramente diversa da quella Usa, ma se la spesa in deficit sarà ben indirizzata per stimolare l’economia gli effetti potrebbero essere positivi”.

“In definitiva -sostiene- il rapporto tra deficit e pil può essere governato anche attraverso una crescita del pil più che proporzionale rispetto alla crescita del deficit. L’Unione europea sicuramente si opporrà perché la decisione presa viola gli accordi europei, ma va detto che stiamo parlando per il momento di Def, ovvero solo di linee guida della politica economica del nostro paese”.

Inoltre, prosegue, “gli intransigenti in Europa potrebbero non essere più così determinati come nel passato, anche alla luce dell’approssimarsi delle elezioni del parlamento europeo”.

E su un’eventuale speculazione finanziaria, Primanni spiega che “il tema va affrontato a un duplice livello: movimenti del mercato dovuti a variazioni dello spread e movimenti del mercato dovuti a cambiamento sulle prospettive dell’economia italiana”. “Sicuramente – osserva – avremo degli impatti sullo spread che si ripercuoteranno sulla valutazione dei titoli bancari, tuttavia la politica espansiva del bilancio pubblico italiano potrebbe non necessariamente essere vista in chiave negativa dai mercati, perché migliora le prospettive di crescita economia del nostro paese”.

“Chiaramente -sottolinea- la differenza la faranno i risultati che le politiche espansive italiane riusciranno a generare già nel breve termine, ovvero ritengo che fino ad oggi si sia anche discusso troppo di soglia defiti/Pil (1,6 contro il 2,4), per il futuro bisognerà che Mef e governo facciano in modo che la spesa in deficit risulti virtuosa per la crescita della nostra economia. Questo è il vero banco di prova del governo giallo-verde e del Mef”.

Riguardo alle imprese e ai cittadini italiani, avverte Primanni, “gli effetti positivi o negativi dipenderanno fondamentalmente da quanto cittadini e imprese torneranno ad investire nel nostro paese, ovvero se la politica espansiva sarà associata a un rilancio della fiducia verso la nostra economia gli effetti saranno probabilmente positivi anche nella vita di ogni giorno per cittadini e imprese”.