Primarie Pd, scintille Renzi-Emiliano su 80 euro Ex premier a Orlando: “Sei stato su Marte?”

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Roma, 26 apr. (AdnKronos) – Affluenza alle primarie, Alitalia, legge elettorale. Poi 80 euro, migranti, euro, tassa patrimoniale. Si snoda tra questi temi, su Sky Tg24, il confronto tra i candidati alla segreteria del Pd. “Tutto ciò che sta sopra il milione va bene”, dice Matteo Renzi riferendosi all’affluenza per l’appuntamento del 30 aprile. “Io mi sono candidato per salvare il Pd, va bene qualunque cosa”, l’apertura di Michele Emiliano. “Fisso l’asticella a quello che disse Matteo Renzi l’ultima volta: 2 milioni di persone, per me va bene il 51%”, dice Andrea Orlando.

ALITALIA – “Non più soldi pubblici ma una proposta del Pd al governo entro 15 giorni dall’elezione della segreteria, quindi entro il 15 maggio”, la proposta di Renzi. “Alitalia è stata una saga, un festival degli errori. E’ assurdo che il Paese come il nostro butti vita questa occasione”, aggiunge. “A forza di dire che il sindacato non serve a niente diventa difficile gestire questi passaggi -osserva Orlando-. La liquidazione non è una strada che possiamo seguire. La politica faccia tutto quello che possibile perché dietro ogni posto lavoro c’è una famiglia e la dignità di un persona”. “Nessuno nei governi che di recente sono stati in carica ha osservato quello che succedeva nella compagnia, tutti sono stati presi in contropiede”, dice Emiliano.

LEGGE ELETTORALE – “Vorrei che facessimo tutti insieme una legge con il maggioritario”, dice Renzi. Un governo con Berlusconi lo hanno già fatto. Comunque, lo deciderà il parlamento”, aggiunge, chiarendo che per votare “c’è tempo fino a maggio 2018, secondo la Costituzione”. “Prima di tutto occorre fare la legge elettorale altrimenti occorrerà fare alleanze dopo il voto ma eviterei le larghe intese. Hanno fatto male a noi e alla destra”, se nessuno vince meglio “un governo di programma 10 punti condivisi”, afferma Emiliano.

JOBS ACT – “A me dispiace molto dirlo perchè anche io speravo che il Jobs Act potesse dare risultati più forti” ma non è stato così e “occorre tornare su licenziamenti collettivi e disciplinari”, dice Orlando. Renzi ricorda i risultati ottenuti (oltre 700.000 posti di lavoro creati): “Se qualcuno pensa di far meglio, si accomodi”. “Bisogna ripristinare il diritto del lavoratore a reintegro”, dice Emiliano facendo riferimento all’articolo 18.

80 EURO – La temperatura sale quando si parla del bonus degli 80 euro. “Lui -attacca Emiliano riferendosi a Renzi- pensa di risolvere i problemi con i bonus, è una fissazione che abbiamo provato a toglierli dalla testa ma Matteo è testardissimo a insistere negli errori”. Ribatte Renzi: “Non so cosa c’entra quanto sono cambiato io. Non capire che 80 euro non sono un bonus vuol dire non conoscere la busta paga” di tanti cittadini “non sono un bonus ma un tentativo serio di dare una mano a chi non arriva a fine mese. Abbiamo dato 10 miliardi di euro a 10 milioni di italiani in 3 anni, la più grande opera di redistribuzione degli ultimi 30 anni”. “Renzi -chiosa- ha guidato un governo sensibilissimo nei confronti dei potenti e per niente attento a chi non ha nulla”.

BIOTESTAMENTO – “Quando entro in chiesa mi tolgo il cappello ma non la testa e faccio politica da laico. In questa legislatura sono stati fatti passi avanti nei diritti. Sul testamento biologico va bene quello che ha deciso il Parlamento”, dice Renzi. “Si può dire ‘finché sei lucido, puoi decidere cosa fare'”, dice Orlando. “Se sono ancora nel pieno delle mie facoltà vorrei poter chiedere che un trattamento sanitario non mi sia somministrato”, le parole di Emiliano.

PATRIMONIALE – “La patrimoniale non è una soluzione, la soluzione è superare il fiscal compact, poi ci vuole uno shock con il patrimonio immobiliare e la gestione finanziaria”, sostiene Renzi, differenziandosi rispetto ai due rivali. Emiliano si dice favorevole, Orlando accende i riflettori su “quell’1% di popolazione che detiene il 25% della ricchezza del Paese”.

MIGRANTI – “L’Italia nel corso di questi anni, senza alcun aiuto dall’Europa, ha salvato migliaia di vite umane e se fossi il vicepresidente della Camera” Luigi Di Maio che ha “strumentalizzato vicenda Ong, mi vergognerei profondamente”, dice Orlando. “Il vice presidente della Camera ha attaccato le Ong, ma il problema sono gli scafisti non le Ong. Ma diciamo che qualcosa non funziona, l’ha capito per primo il ministro dell’Interno Minniti che lavora con straordinaria determinazione e tenacia”, la posizione di Renzi.

EURO – “Io sono per gli Stati Uniti d’Europa. L’uscita dall’euro mi pare una follia, sono assolutamente contrario”, dice Emiliano. “Follia e tabù”, dice Orlando, per il quale “l’Italia fuori dall’euro è niente”. “Follia parlare di Italia fuori dall’euro”, dice Renzi. “Europa sì ma non così. L’Europa così com’è non risponde alle necessità delle persone”, afferma. “Una volta ho tolto la bandiera dell’Ue: ci hanno chiesto” una correzione dello 0,2 “mentre scavavamo per le vittime del terremoto”. Le considerazioni su burocrazia e tecnocrazia contribuiscono ad alzare la temperatura tra Renzi e Orlando: “Andrea -dice l’ex premier- a volte mi sembra che tu sia stato su Marte… Sei in Parlamento dal 2006, sei stato l’unico tra di noi a votare il fiscal compact, hai fatto parte di certe esperienze politiche, perchè fai finta di non esserci stato? Siamo seri, tu c’eri a votare quelle cose, io no. Io al governo votato con la fiducia da Berlusconi non sono mai andato, tu sì. E il fiscal compact l’hai votato con Berlusconi: non ti vergognare, ogni tanti capita di fare cose che non vanno bene”. Parole che fanno il paio con quelle pronunciate in un altro passaggio del confronto: “Se in questi anni abbiamo ottenuto dei risultati è perchè siamo una squadra. A cominciare da Orlando che in consiglio dei ministri ha votato tutto insieme a me. Tutto”.

CULTURA – Altro tema, altre stoccate. “Va bene dire le cose che dobbiamo fare, ma ricordiamo quello che voi avete fatto”, dice Renzi ‘pizzicando’ gli altri due candidati. “Intervengo per dare ragione sia a Emiliano che a Orlando -spiega Renzi-. Emiliano ha chiesto una legge per aiutare i privati a investire: l’abbiamo fatta, l’Art bonus, l’ha fatta Franceschini. Orlando ha detto di non perdere fondi europei: il suo governo, che era anche il mio, ha recuperato tutti i fondi dal 2007 al 2013 che rischiavano di essere persi”.

A 15 ANNI…. – Candidati divisi sul tema del poster in cameretta. “A 15 anni avevo in camera Gigi Riva che calciava in porta il terzo gol con la Germania. Oggi metterei il poster di Jury Chechi: si è rotto un tendine come me, io ho saltato solo campagna elettorale, lui le Olimpiadi”, dice Emiliano. “Io avevo Berlinguer e anche una foto di Allende. Oggi aggiungerei Mandela”, racconta Orlando. Renzi chiude il cerchio: “Dipende se erano 15 o 16 anni, perchè proprio allora Baggio veniva venduto dalla Fiorentina. Poi avevo i Duran Duran e Bob Kennedy. Oggi direi Barack Obama”.

DOMANDE INCROCIATE – “Come hai fatto a resistere al governo con lui?”, chiede Emiliano a Orlando, tra le risate della platea. “Abbiamo discusso più di quello che racconta Matteo. Forse non abbiamo discusso abbastanza anche perchè -la risposta- c’è stata una fase in cui discutere nel Pd è stato piuttosto complicato”. “Escludi le ipotesi di alleanze con Forza Italia?”, domanda Orlando a Renzi. “Non si possono escludere larghe intese se ci sarà il proporzionale”, dice l’ex presidente del Consiglio, che chiede ad Emiliano lo stop al braccio di ferro dopo il voto. “Sei disposto a sostenere chi vince?”, chiede Renzi. “Se continui a fare come hai fatto nei 1000 giorni di governo, continuerò a fare opposizione costruttiva”, la replica.

APPELLO FINALE – “Siamo l’unico partito che non decide su un blog e non seleziona a Arcore. Il mio appello è per il 30 aprile, perché votando rendete questo paese più democratico e più forte”, dice Renzi. “Non abbiate paura del Pd, non abbiate paura di Renzi e di legittimarlo. Questa è una grande opportunità, non spaventatevi se Renzi in questi 1000 giorni non è stato perfetto. Non mancate, andate a votare”, le parole di Emiliano. “Mi rivolgo ai delusi, agli arrabbiati, ai perplessi, a chi in questi anni non si è sentito riconosciuto: venite e fate del Pd lo strumento per affermare le vostre speranze”, dice Orlando.