Principio di incendio alla Federico II, atto doloso. Manfredi: Gravissimo

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In foto Gaetano Manfredi

Un principio di incendio, di natura dolosa, è divampato questa mattina negli uffici amministrativi dell’università “Federico II” di Napoli. Secondo quanto si apprende è stato un impiegato ad aver ritrovato un innesco: sul posto sono giunti polizia e vigili del fuoco. La situazione è sotto controllo anche se in via precauzionale le persone che occupavano la stanza (dove è stato trovato l’innesco) al secondo piano dello stabile di corso Umberto I sono state momentaneamente allontanate. Ad indagare ora sono gli agenti della Digos della questura di Napoli. Il rettore dell’Università Gaetano Manfredi, che è stato subito informato dell’accaduto, ha detto: “È un fatto gravissimo”.
L’innesco è stato sistemato all’interno del locale da qualcuno che, molto probabilmente, si è introdotto furtivamente negli uffici e poi si è allontanato. Un impiegato quando ha visto il fumo ha fatti scattare l’allarme, spegnando subito le fiamme e limitando così i danni. Successivamente le forze dell’ordine hanno accertato che le fiamme erano state alimentate dall’innesco: un piccolo contenitore contenente del liquido infiammabile.
A causare il principio di incendio è stata una bottiglia incendiaria con innesco messa nei pressi di una scrivania. La molotov è stata scoperta dopo che uno degli impiegati, con un estintore, ha spento le fiamme. Danni molto lievi, una parete è stata annerita per metà dalle fiamme.
“E’ un atto che desta preoccupazione. E lo è tanto più che è avvenuto in orario di lavoro. Al momento dell’incendio, per fortuna erano in pochi” commenta il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi a dirlo. Dopo il principio d’incendio divampato al secondo piano dell’ateneo, Manfredi fa sapere di aver parlato con prefetto e questore e di aver “chiesto una maggiore sorveglianza. Mi hanno assicurato il loro massimo impegno”. “Non sono stati i nostri studenti – afferma il rettore – loro amano l’università. Per il passato, abbiamo avuto contestazioni, ma mai di questo peso”. Sono state per lo più occupazioni dimostrative e temporanee del Rettorato o striscioni esposti sullo scalone esterno dell’università. “I ragazzi del Consiglio studentesco – aggiunge – hanno espresso la loro preoccupazione per quanto accaduto”.