Progetto EUBE: confronto su opportunità UE, accesso ai finanziamenti e Piano Juncker

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La Campania, e più in generale l’Italia, ancora fatica a cogliere le opportunità offerte dall’Unione Europea. Il mondo delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie, sconta spesso un deficit di informazione, incapacità di programmazione, volontà di far rete. Dove il meccanismo si rompe? Se ne è discusso il 21 settembre scorso nella sede del Centro Europe Direct LUPT “Maria Scognamiglio” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nel corso della seconda riunione del Tavolo permanente per l’accesso ai finanziamenti Ue previsto all’interno del progetto EUBE (Europe Boosts Enterprises).

Al tavolo, con Guglielmo Trupiano, Direttore del Centro EDIC (Europe Direct) LUPT di UNINA, Julia Alessio di Creditalia, Stefano De Falco di Aictt, Brigida De Somma del Comune San Giorgio a Cremano, Vincenza Esposito di UNISANNIO, Patrizia Laganà della Regione Campania, Assessorato ai fondi europei, Amalia Zucaro di ISSNOVA. Per l’EDIC LUPT dell’Ateneo federiciano anche Mariano Bonavolontà, Roberta Capuano, Carmen Cioffi, Gabriella Duca, Enrica Rapolla e Adele Salvatore.

Quello dell’accesso alle informazioni relative ai bandi europei è spesso il primo ostacolo da superare. Una difficoltà sentita non solo dal mondo imprenditoriale ma anche da parte degli enti locali. Non ha difficoltà ad ammetterlo Brigida De Somma che parlando dell’esperienza del suo Comune spiega come, pur con tanti sforzi, non sempre si riescono a cogliere al meglio le opportunità offerte dalle istituzioni europee a causa della carenza di informazioni. Vincenza Esposito aggiunge un tassello in più. “Per quanto riguarda le opportunità riservate all’Università – dice – riusciamo a essere quanto più informati e puntuali possibili. Il problema è nei bandi riservati alle Pmi sui quali si potrebbero costruire occasioni di collaborazione pubblico-privato. Lì c’è oggettivamente una lacuna”.

Dell’importanza della ricerca di partnership parla Amalia Zucaro. “Le informazioni – dice – non sempre sono veicolate in modo puntuale. Il nostro lavoro è proprio quello di scovare le opportunità esistenti e costruire occasioni di collaborazione”.

Julia Alessio sottolinea i tempi ristretti con cui spesso ci si deve muovere, soprattutto nel campo della ricerca scientifica applicata all’Industria, dove il primo step da superare è quello di far capire all’imprenditore la valenza di un bando.

Stefano De Falco risalendo a monte del discorso si concentra su ciò che avviene a Bruxelles. E senza mezzi termini ammette: “Il nostro Paese è completamente estraneo alla logica della pianificazione europea. Tutto si decide in Germania e Francia. A noi rimane il ruolo di fruitori passivi”.

A ciò si aggiunge un’altra forte criticità per le piccole e medie aziende, spiega Adele Salvatore, quella di dover affrontare, per la partecipazione ai bandi, anticipazioni finanziarie, anche di cospicua entità con l’aggravante di procedure burocratiche e di tempistiche molto lente rispetto alle reali esigenze dell’imprenditoria. Da qui la proposta alla Regione di istituire un fondo di rotazione a sostegno delle Pmi.

Per Patrizia Laganà il problema non è di informazione (“con Garanzia Giovani ne abbiamo fatta tantissima” dice), semmai di conoscenza delle reali esigenze del tessuto imprenditoriale operante sul territorio.

Si parla anche del modo in cui si arriva alla conoscenza dei bandi, tra abbonamenti a specifici servizi offerti da società private e la consultazione di siti istituzionali, e della partecipazione ai tavoli di decisione. Quest’ultimo punto rappresenta un altro importante tasto dolente. Le realtà private non sempre riescono ad accedere alle consultazioni a causa di mancanza di informazioni specifiche con la conseguenza che il più delle volte in sede regionale finisce per essere coinvolto un numero limitato di aziende. E come se non bastasse, anche quando la consultazione c’è, non sempre i lavori del tavolo si traducono in reale e continua collaborazione da parte di tutti i partecipanti e in risultati concreti.

La riunione è anche l’occasione per parlare delle agevolazioni messe a disposizione dal Mise attraverso Invitalia, come quelle di Smart&Start, e delle più importanti opportunità offerte dalla Commissione europea. Sono Gabriella Duca e Mariano Buonavolontà, in particolare, ad illustrare le iniziative del Piano Juncker a cui il progetto EUBE è collegato.

Progetto Eube