Progetto San Bartolomeo, al Gemelli Isola Tiberina cure mediche per chi ha fragilità. Con Deloitte

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in foto Fabio Pompei

“Tendere l’orecchio del cuore” era una delle massime di San Bartolomeo, apostolo di Gesù Cristo, che, nella Pentecoste, in Licaonia, liberò numerosi ossessi, guarì malati e diede la vista ai ciechi, offrendo tutto sé stesso agli ultimi.

“Tendere l’orecchio del cuore” è poi, alla fine (ma non troppo), anche il senso del progetto che del Santo porta il nome e che l’Ospedale Gemelli Isola Tiberina, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e con Deloitte e Fondazione Deloitte, ha lanciato solo pochi giorni fa a Roma, per allargare e facilitare l’accesso ai servizi sanitari delle persone con fragilità, per cui è difficile, se non impossibile, accedere alle cure.

Presentato nell’Aula Magna dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina, nel cuore della Capitale, da personalità, tra gli altri, di Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, Giovanni Leonardi, Segretario Generale del Ministero della Salute, Paolo Nusiner, Presidente del Gemelli Isola Tiberina, Fabio Pompei, CEO di Deloitte Italia e Guido Borsani, Presidente della Fondazione Deloitte, “San Bartolomeo” affronta, infatti, in maniera concreta una delle grandi sfide sociali del nostro tempo.

Favorire l’inclusione sociale, la solidarietà e il diritto alla salute sono, non a caso, gli obiettivi della progettualità che, ora, è in realtà già alla propria “parte 2”. Nella prima fase-pilota dal gennaio 2023, infatti, hanno già ricevuto cure e assistenza oltre 170 utenti da 30 Paesi nel mondo (tra cui Perù, Ucraina, Siria), colpiti da conflitti o da altre emergenze e di diverso stato socioeconomico, genere e provenienza geografica. Tra questi, molti non avevano avuto accesso ai servizi sanitari da molto tempo e presentavano diverse patologie, anche gravi, non adeguatamente trattate. Donne, uomini e bambini, così, hanno potuto aver accesso agli ambulatori di Ginecologia, Ostetricia, Senologia e Odontoiatria.

Per garantire un’assistenza dedicata, con questa iniziativa, i pazienti vengono non a caso accompagnati nelle fasi di individuazione del bisogno e prenotazione dell’appuntamento e facilitati grazie a un sistema di supporto che prevede anche servizi come la mediazione linguistica. Per tendere non solo l’orecchio del cuore, ma aprire integralmente, il cuore stesso, agli altri.