Come promuovere se stessi e il proprio business da freelance

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I tempi dei contratti a tempo indeterminato sono oramai andati in soffitta: la crisi economica e la rivoluzione delle professioni hanno di fatto chiuso una delle porte più importanti per le passate generazioni. Oggi, infatti, il lavoro viene sempre più spesso da se stessi: è il trend del freelance, che oramai permea il mercato professionale anche per via della tendenza delle aziende verso l’outsourcing. Ecco perché è importantissimo capire non solo quale mercato aggredire, sfruttando le proprie capacità, ma anche come promuoversi: il marketing e il personal branding, non a caso, sono due elementi chiave del successo di un lavoratore freelance.

Come promuovere il proprio business da freelance?
Oggi il web non è solo una risorsa fantastica per trovare lavoro da freelance, ma anche un canale di promozione indispensabile da padroneggiare. Esistono infatti diverse strade per promuovere se stessi su Internet: si parte chiaramente dal sito personale e dal blog, passando per l’apertura di un profilo sui social network. Non va assolutamente sottovalutato il potenziale del “marketing classico”: come locandine e volantini ma soprattutto biglietti da visita. Il biglietto da visita è in particolar modo importante per il freelance, da avere sempre a portata di mano, devono essere essenziali ma esaustivi. Un po’ come il CV prima di un colloquio, la scelta dello stile dicono molto della propria professionalità: per questo è importante investire tempo nella loro creazione. Oltre ai metodi tradizionali, ci sono siti come ad esempio doctaprint.it che offrono servizi di tipografia online, dove è possibile realizzare in totale autonomia bigliettini da visita e non solo. Infine, mai dimenticare la promozione face to face, specialmente in situazioni come le fiere o altri eventi di settore.

Un approfondimento sul sito web e sul blog
Il sito web è una vetrina essenziale per un freelance, perché lo rende reperibile in quel mercato ad oggi dominante: ovvero la rete. È su Internet che, spesso, le aziende e i clienti ricercano delle collaborazioni di questo tipo: chi non cura la propria presenza online, è destinato a farsi superare da chi invece ha compreso l’importanza del fattore digitale. Un sito web, però, non basta: meglio arricchirlo con un blog, uno dei migliori canali per il personal branding. A cosa serve? A testimoniare le competenze del freelance, a catturare le attenzioni dei motori di ricerca, e ad aumentare il tasso di conversione dei potenziali clienti.

Profili social: mai dimenticarsi di LinkedIn
LinkedIn è il social numero uno, quando si parla di strumenti per i freelance: si tratta, infatti, di un tool eccezionale per dare visibilità al lavoratore, per creare contatti e per trovare collaborazioni. Di contro va curato con attenzione: il profilo deve essere strutturato in forma di breve portfolio, cercando di ottenere i feedback per le proprie competenze esposte in elenco. La foto dovrà essere sobria e professionale, e anche qui conta molto pubblicare regolarmente dei post e dei contenuti inerenti al proprio settore. È importante usarlo perché LinkedIn ha un alto ranking su Google, e spesso compare in prima posizione nelle ricerche associate a un nome.