Prossimo all’apertura a Napoli il nuovo consolato del Marocco: caratteristiche e prospettive per le imprese della Campania

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A breve aprirà il nuovo Consolato Generale del Marocco a Napoli, competente per le regioni Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, in Via Agostino Depretis 102/114, che sostituisce il Consolato Generale del Marocco a Roma, che non sarà più attivo.  La sede partenopea costituirà il riferimento degli espatriati del Maghreb in Italia, per “evoluzione della demografia marocchina in Italia.”

L’annuncio è dell’Ambasciatore del Marocco in Italia, Hassan Abouyoub: “ Un terzo dei nostri connazionali vivono nel sud del Paese: l’evoluzione della popolazione marocchina in Italia ha fatto sì che la migrazione tradizionalmente concentrata al Nord, si sia progressivamente diversificata nella sua posizione geografica. Oggi abbiamo un terzo di marocchini, 200.000 persone, che vivono nel sud Italia.  Per i 20000 marocchini della Capitale, verrà istituita un’antenna consolare; una sede più piccola, mentre le altre sedi di Milano, Torino e Verona, si occupano di una mole di utenti tra le 80000 e 500000 unità.  La distribuzione geografica ha  introdotto la necessità di aprire un nuovo ufficio, che altro non è se non il trasferimento di quello romano a Napoli, insieme all’apertura di una nuova sede a Brescia  per alleggerire Milano e Firenze, e dare una mano a quello di Bologna “. 

Secondo un rapporto recente dal Centro italiano di ricerca e studi specializzati sull’immigrazione (IDOS), la comunità marocchina in Italia è diminuita dell’ 1,2 % tra il 2013 e il 2015. Si è stabilizzata su 449 058 persone di cui 45,9% donne, pari al 9 % della popolazione straniera nella penisola, a cui si aggiunge il numero dei marocchini con doppia nazionalità. Per Hassan Abouyoub la scelta di Napoli è una vecchia richiesta: “ L’idea di aprire un Consolato Generale a Napoli risale alla visita di Stato da parte di Re Hassan II avvenuta a Roma nel 1991. Oggi è un problema di pari opportunità , perché per avere dei documenti amministrativi, una famiglia marocchina che vive a Brindisi doveva recarsi a Roma e percorrere 477 km. A Napoli tutte le grandi Nazioni hanno un Consolato; è un fenomeno del tutto naturale “. Abouyoub ha sottolineato anche il ruolo dei “Consolati mobili” per le esigenze amministrative dei cittadini marocchini residenti, permettendo di applicare il principio di avvicinamento delle amministrazioni ai cittadini”. 

Particolare interesse desta, in tale ambito, la missione italiana per l’automotive, al fine di valutare le opportunità di investimento, organizzata  da Invest in Marocco, in collaborazione con l’Anfia Automotive, Società Consortile  con sede in Piemonte, e in Campania a Pomigliano d’Arco: partecipano 10 aziende italiane del settore e un rappresentante di Ucimu Sistemi per produrre, associazione dei costruttori di macchine utensili, robot, automazione: “Anfia crede  che vadano colte le opportunità offerte  dalla presenza produttiva di Renault e, presto anche di Psa, che dal 2017 si insedierà nella regione di Kenitera. Per la componentistica italiana è strategico investire in questo territorio, alle vantaggiose condizioni  offerte dallo stato marocchino, e approfittando dello stato di crescita del Paese . Come Sigit, abbiamo creduto e continuiamo a credere  nel Marocco. Per questo motivo abbiamo annunciato  la prossima apertura di un secondo plant a Kenitra, che impiegherà 200 addetti. E che si aggiunge all’impianto in funzione dal 2014 nella free trade zone  di Tangeri, funzionante con 100 addetti”; sono le parole di Pierangelo Decisi, vice Presidente del Gruppo Componenti Anfia e Presidente di Sigit, azienda italiana  della componentistica, già presente in Marocco con lo stabilimento a Tangeri.