Protezione consolare per i cittadini senza rappresentanza diplomatica

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Sempre più cittadini europei viaggiano e vivono all’estero. Tuttavia, non tutti gli Stati membri dell’UE hanno un’ambasciata o un consolato in ogni paese terzo. In effetti, quasi 7 milioni di cittadini dell’UE viaggiano o vivono al di fuori dell’Unione in luoghi in cui il loro Stato membro non ha un’ambasciata o un consolato. Cosa succede ai cittadini non rappresentati quando hanno bisogno di aiuto all’estero? I cittadini dell’UE hanno diritto a chiedere l’aiuto dell’ambasciata o del consolato di qualsiasi altro Stato membro dell’Unione. In altre parole, gli Stati membri devono assistere i cittadini dell’UE non rappresentati alle stesse condizioni dei propri cittadini. Si tratta del diritto alla parità di trattamento, uno dei diritti fondamentali dei cittadini dell’UE sancito dall’articolo 20, paragrafo 2, lettera c), e dall’articolo 23 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dall’articolo 46 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Nell’aprile 2015 il Consiglio ha adottato nuove norme sulla protezione consolare dei cittadini dell’UE non rappresentati che vivono o viaggiano al di fuori dell’UE. Le nuove norme chiariscono: quando e come i cittadini dell’UE hanno il diritto di ricevere assistenza dalle ambasciate o dai consolati di altri paesi dell’UE; in che modo i paesi dell’UE dovrebbero coordinare la loro assistenza Grazie a queste nuove norme i cittadini europei beneficiano di una migliore protezione consolare all’estero e la cooperazione tra autorità consolari è stata semplificata.