Prove tecniche di evocazione al MANN. Piccoli passi e l’obbiettivo si avvicina

155

Le vacanze estive del MANN accendono i riflettori sugli Assiri. Ecco a noi: “Gli assiri all’ombra del Vesuvio”. Dal 3 luglio al 16 settembre i protagonisti dell’estate del museo Archeologico sono gli abitanti dell’antica Assiria, l’attuale Iraq. Il titolone subito fa volare l’immaginazione: dalle sponde del Tigri a quelle del Volturno. Certamente qualche momento della storia di questo paese non vicinissimo all’Italia potrebbe aver legato il Volturno all’alto Tigri. Tigri ed Eufrate, assiri e babilonesi. Assiri e napoletani è un rapporto tutto da scoprire. Dalle informazioni fornite dagli addetti ai lavori si scopre poi che La civiltà degli assiri ebbe una forte influenza orientalizzante su tutto il bacino del Mediterraneo e della Grecia. Fiu! Sospirone di sollievo: ecco l’anello che mancava. L’influenza della civiltà assira nel Mediterraneo. Il titolo della mostra è solo un titolo evocante, e va bene così. Il richiamo pubblicitario evoca però un certo affollamento alle falde del Veusuvio: pompeiani, ercolanesi ed ora anche gli assiri. Fantasia vola e va.
Anche questa volta si è ricorsi all’incontro tra i reperti giunti in prestito dal British Museum, dal Museo di Oxford con quelli provenienti dai misteriosi quanto inesauribili depositi del MANN. Oh meraviglia delle meraviglie. Il direttore Giulierini ha spiegato le innovazioni espositive: la diffusione sporadica di odori che riportino a quelli delle essenze coltivate nei giardini assiri, l’intervento della tecnologia che ha permesso di avere immagini e ricostruzioni di paesaggi ed eventi di quel popolo di guerrieri conquistatori. Non è però con gli effluvi che si riesce ad evocare la piacevolezza di un giardino. Gli odori nella tecnica interpretativa sono importanti. Se l’odore del pollo arrosto solletica il naso quando si cammina per strada, non è detto che la conseguenza sia quella di suscitare il desiderio di un bel cosciotto croccante. Intervengono alcune variabili. Se l’odore si diffonde nei pressi di un osteria è probabile che il passante si trasformi in avventore del ristorante, ma se l’odore inonda una strada piena di boutiques eleganti la reazione può essere di fastidio. Diffondere odori per suscitare evocazione non è semplice come si può immaginare. La tecnologia in questo caso può giocare un ottimo ruolo per trasportare emotivamente il visitatore nel giardino che si intende evocare ma questo passaggio non può essere affidato per lo più all’iniziativa e alla cultura dei visitatori. Quando si adottano tecniche che vogliono essere interpretative è necessario farlo con piena conoscenza di questa tecnica. Non basta il rumore di una battaglia o gli effluvi di piante ed erbe per evocare un giardino o una battaglia. L’approfondimento speciale è riservato alla storia dei numerosi calchi ottocenteschi, già parte delle collezioni del Mann. Furono realizzati da Domenico Brucciani per riprodurre i rilievi neoassiri rinvenuti nei palazzi di Assurnasirpal II i cui originali sono oggi al British Museum. In questo caso la tecnologia avrebbe dovuto irrompere riposizionando su immagini proiettate dei luoghi originari i calchi esposti. L’effetto sarebbe stato travolgente.
Il MANN con la sua vitalità sicuramente gioca un ruolo importante nella vendita del prodotto turistico culturale Napoli, e contribuisce con le sue esposizioni a tenere viva l’attenzione del mondo sulla città. Quando però si vogliono adottare tecniche particolari per coinvolgere l’emotività degli spettatori si cammina su un terreno minato: labile è infatti il confine tra la rappresentazione quasi teatrale e la fascinazione emotiva del pubblico.