Province, parte il ricollocamento: 15mila lavoratori e 2mila in mobilità

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Lo svuotamento delle Province, trasformate in enti di area vasta dalla riforma Delrio, per ora tocca oltre 15 mila lavoratori. Per buona parte di loro è già stata individuata una soluzione di trasferimento, mentre rimarrebbero da sistemare circa 2 mila persone, per cui scatterebbe la procedura di mobilità prevista dal decreto Madia. Dei ‘soprannumerari’, così vengono definiti gli esuberi, se ne farà carico il ministero della P.A, che ha attivato un portale web ad hoc attraverso cui rintracciare per ogni eccedenza un posto libero all’interno della Pubblica Amministrazione. Il Governo sa comunque di poter contare sullo sbocco degli uffici giudiziari, dove c’è da sempre carenza di personale. Il puzzle sta quindi prendendo forma ma mancano ancora alcune tessere: al ministero guidato da Marianna Madia risulta la partecipazione al monitoraggio di 12 Regioni a statuto ordinario su 15 (mancano Molise, Puglia e Campania). Tutte infatti sono state chiamate a inserire nel Portale Mobilità il numero di posti a disposizione e il personale da poter riassumere direttamente (visto che prendono le funzioni delle Province si portano dietro anche il personale). Gli enti di area vasta, questo il nome di quel che resta delle Province, avevano invece l’obbligo di comunicare il numero di lavoratori da trasferire. L’adesione al monitoraggio in questo caso è stata pressoché totale. Alla fine del primo check emerge così che 5.575 saranno direttamente riassunti dalla Regioni, senza ulteriori passaggi. Uscita indolore anche per altri 2.889 che se ne andranno in pensione da qui alla fine del 2016. La situazione sarebbe sotto controllo per 5.337 dipendenti dei centri per l’impiego (i loro costi saranno coperti delle Regioni attraverso convenzioni firmate con il ministero del Lavoro). Ancora non c’è invece una collocazione definita per 1.957 dipendenti. I numeri però non convincono i sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil, secondo cui “rimangono ancora senza soluzione alcuni nodi sul processo di ricollocazione del personale, mentre è sempre più certo il rischio collasso per le Province che, come prevede la manovra approvata oggi in Senato, subiranno un prelievo di risorse il prossimo anno di 1,6 miliardi, dopo il miliardo elargito quest’anno”. Le sigle esprimono anche preoccupazione per il “destino degli oltre mille precari in scadenza a fine anno”. Sempre sul fronte P.A. dovrebbe arrivare sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri, in programma, per domenica il cosiddetto ‘taglia decreti inutili’, in applicazione della riforma P.A. Con l’obiettivo di semplificare la matassa di rimandi normativi è stata infatti data delega al Governo, il termine per esercitarla scade tra pochi giorni, per di eliminare rinvii a provvedimenti attuativi, di tipo amministrativo, a partire da fine 2011.