E’ iniziata la ‘battaglia‘ affinché la maschera di Pulcinella sia inserita nella lista dei Beni culturali protetti dall’Unesco. Un percorso che sarà lungo e che è stato avviato stasera in via ufficiale a Napoli in quella che oggi, forse più di altre, è ‘la casa’ di Pulcinella: il laboratorio dell’artista Lello Esposito che ha contribuito a esportare Pulcinella e la sua metamorfosi in tutto il mondo.
”E’ un progetto sicuramente positivo per la città – dice Esposito – Pulcinella è il segno del cambiamento perché fino a pochi anni fa aveva un’accezione più negativa, mentre oggi è icona che accoglie i turisti a cui dice: venite a Napoli la città più bella del mondo, qui vi accogliamo a braccia aperte”. Un Pulcinella che, nei secoli e soprattutto negli ultimi anni, ha subìto una metamorfosi uscendo dall’immobilismo della tradizione e che – sottolinea l’artista – è diventato viaggiatore nel mondo, che non mangia più solo gli spaghetti ma anche cus cus, cucina libanese, cinese”.
A sostegno della candidatura della maschera napoletana, una fitta rete nata dal basso a cui hanno aderito e portano il loro contributo anche studiosi e istituzioni. ”Pulcinella – spiega il filosofo Aldo Masullo – nella sensibilità popolare e comune raccoglie in sé tutte le miserie, le passioni e le illusioni degli uomini e per questo costituisce una sorta di simbolo universale e da l’idea di come alla fine di tutte le avventure e disavventure gli uomini puntino disperatamente alla sopravvivenza riponendo in essa le proprie virtù e i vizi”.
Oggi l’avvio di un percorso che – come spiegato – sarà lungo e non sarà semplice perché affinché l’Unesco decida di inserire la maschera di Pulcinella nei beni culturali protetti è necessario dimostrare che è una maschera viva e presente ancora oggi nella cultura e nella quotidianità popolare. Numerose, a questo scopo, si annunciano le iniziative a sostegno della candidatura a cui l’amministrazione comunale di Napoli offrirà il proprio contributo.
”Pulcinella – afferma l’assessore alla Cultura Nino Daniele – è patrimonio identitario fondamentale, è dimensione antropologica che ha rappresentato la città nelle sue diverse espressioni, nei suoi diversi strati e manifestazioni in modo da coinvolgere l’anima popolare della città“. “Attorno alla maschera di Pulcinella – conclude – non si manifesta la classica interpretazione delle due città, ma è maschera che scorre dal basso verso l’alto e viceversa”. Il Comune – come riferito – accompagnerà il lavoro della rete nata dal basso per promuovere e sostenere la candidatura svolgendo attività ”stimolatrice e coordinatrice, ma senza sovrapporsi”.