Quartieri Jazz alla Galleria Borbonica: musica e letteratura nel vente di Napoli

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Sabato 18 Febbraio ore 21.30 nella cornice della Galleria Borbonica di Napoli si esibiranno i Quartieri Jazz di Mario Romano con il loro ultimo album dal titolo “Le 4 Giornate di Napoli”. Si riparte per un appassionante Viaggio con la musica nell’arte. Nell’ambito del suo percorso artistico dall’ uscita del primo album (gennaio 2013) Mario Romano ha deciso di puntare sul gemellaggio con i luoghi simbolo del territorio e della valorizzazione culturale. Palazzo Venezia, Galleria Borbonica, Museo del Sottosuolo, Villa Pignatelli, Palazzo Zapata, Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, Casina Vanvitelliana e altri, sono alcuni dei siti che ospitano a rotazione i concerti di questo progetto, e che con costanza e tenacia, valorizzano l’arte e la cultura a 360 gradi. A fare gli onori di casa nell’ottimo progetto grafico di Maria Dalmotto (presso la Full Heads) tra le meravigliose foto di Marina Sgamato, i commoventi scritti dell’avv. Enzo Sabatasso, amico d’infanzia gia’ presente nel lavoro precedente, e lo scrittore partenopeo Luca Delgado, anch’egli impegnato nel #Riscetamento della citta’, regalandoci due pagine su “Le 4 giornate di Napoli”, ma soprattutto su di una “Quinta Giornata”, all’insegna della lotta e di un nuovo “Riscatto Napoletano”. Ad accompagnare Mario Romano alla chitarra manouche ci sara’ Alberto Santaniello alla chitarra classica e Ciro Imperato al basso. Oltre ai nuovi brani la band eseguira’ anche degli evergreen del loro repertorio La Galleria Borbonicae’ l’antro da cui cominciare questo viaggio nel “Ventre di Napoli” e’ quello che dà accesso a questo traforo sotterraneo commissionato nel 1853 da Ferdinando II di Borbone all’architetto Errico Alvino, una galleria che collegasse il Largo della Reggia (odierna Piazza Plebiscito) a piazza della Vittoria, passando al di sotto della collina di Pizzofalcone.. Il percorso, nel secolo successivo, fu abbandonato, fino a quando durante la Seconda Guerra Mondiale alcuni ambienti sotterranei furono adoperati e allestiti come rifugio antiaereo dal Genio Militare, elettrificati e forniti di brandine, arnesi da cucina e una serie di latrine. Nel ricovero antiaereo infatti poteva accadere che i napoletani rimanessero anche per molti giorni. Nel dopoguerra fino agli anni settanta fu adibito a deposito giudiziario comunale dove fu ricoverato vario materiale. Durante il percorso i visitatori potranno ammirare, quale suggestiva cornice, frammenti di statue, ed auto e moto d’epoca ritrovate sepolte sotto rifiuti e detriti ed oggi resi nuovamente accessibili alla conoscenza grazie al lavoro svolto dal presidente dell’Associazione Borbonica, Gianluca Minin ed il vicepresidente Enzo De Luzio, che nel corso del tempo, con l’aiuto di guide esperte e numerosi volontari, hanno proceduto all’operazione di scavi e pulizia del sottosuolo napoletano.