Quei segnali inquietanti che giungono dall’informazione via etere

È fastidioso dover constatare che in Italia l’informazione, soprattutto quella via etere, stia trasmettendo poco opportunamente segnali inquietanti, non sempre accompagnati da commenti adeguati. Di sicuro essi non giovano, anzi producono l’effetto contrario, nel rendere partecipi i destinatari di quanto accade nel mondo nella giusta luce. Nel villaggio si dice che il troppo storpi e quanto merita attenzione, al momento, è proposto così, in maniera spesso esagerata e quindi distorta. Poiché il mondo comunque sta continuando a girare, avere la possibilità di poter fare una zoommata con un obiettivo grandangolo certamente gioverebbe alla causa. Tanto premesso, un’ impressione che non riguarda direttamente quanto si sta verificando a suon di cannonate e simili nel nord est dell’Europa, è facile trarla. Anche se esasperata dalle stesse, è che l’ andamento negativo dell’economia, pur essendo presente già prima dell’inizio della pandemia, oggi ha accelerato il passo in maniera preoccupante. Sarà bene essere prudenti sotto ogni punto di vista e definire quindi il fenomeno, che ha portata mondiale, nel suo insieme e non nelle diverse manifestazioni con cui si sta proponendo al mondo. Tanto anche se esse non sono sostanzialmente diverse l’una dall’altra. Sarà bene a tal punto impostare una disamina sulla questione. Innanzitutto essa è venuta fuori dalle ceneri mai completamente spente della crisi, prima finanziaria e poi economica, presentatasi con prepotenza alla fine del primo decennio di questo secolo, definita sovente dei subprime. Su di essa si è innestata, prima che finisse il secondo decennio, un fenomeno più ampio e ancor più negativo.Si tratta di una congiuntura economica e quindi sociale negativa, evento che può presentarsi in buona autonomia in un momento non previsto nè del tutto prevedibile, in uno o più sistemi geopolitici. Tanto perchè esistono molte probabilità che essa risulti ancora più contaggiosa dello stesso Covid. Non è certo a causa dell’ intervento della mano invisibile teorizzata da Adam Smith o di altre situazioni in qualche modo panteistiche che tale fenomeno si innesca. Per essere ancora più pragmatici, basti pensare che, in tali circostanze, l’efficacia dell’intervento umano è scarsa nella sua genesi e ancor più lo è nelle azioni volte a tentare un suo ridimensionamento. Al momento, nonostante gli sforzi dei governi, delle banche centrali di ogni singolo paese e delle altre istituzioni sovranazionali, la produzione non riesce a decollare. Se non come all’inizio del secolo, almeno con un inversione di tendenza che riesca a far apporre il segno più a tutti gli indicatori economici, eccezion fatta per l’inflazione. Probabilmente a causa della confusione mediatica, in particolare in Italia, non è ancora ben chiaro che la popolazione ha già oltrepassato il ciglio del baratro e la probabilità di scapicollarsi al suo interno sta diventando certezza. Volendo con ciò significare che, al momento, misure efficaci a contrastare l’invilupparsi del sistema socioeconomico italiano non sono nemmeno intravedibili. Altrettanto non sono rosee le prospettive a breve e il rischio fame non è scongiurato nemmeno per l’occidente del pianeta. Con il tempo, alcuni correttivi straordinari, per tanto non adottabili sine die, stanno per completare il loro percorso di guerra. Sarà bene che sia così, per evitare che i problemi vadano in cancrena. Sarà altrettanto necessario che i cittadini del mondo capiscano l’antifona, cioè che per risalire la china del baratro, prima che sia troppo tardi, è necessario che si rendano disponibili subito, per quanto tempo non si sa, anche se certamente non breve, a adeguare la propria capacità di spesa a un livello dalle coordinate più basse. Il tutto in attesa dell’arrivo di tempi migliori. È già accaduto in precedenza, anche diversi secoli or sono, e in tal modo l’umanità è riuscita sempre a risalire la china. Questa volta, al fianco di questo primo risultato, potrebbe venir fuori qualcosa di epocale e duraturo, probabilmente un impianto sociale molto diverso da quello della cosiddetta società dei consumi, oggi alle sue ultime battute. Sarebbe il viatico giusto per accompagnare gli italiani e non solo nelle sfide già programmate per i prossimi anni. Non sembra, ma potrebbe fare tanto.