Radiologia, esami inappropriati: spreco da 10 milioni

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In Campania si spendono più di 10 milioni di euro l’anno per esami radiologici inappropriati: un dato che impressiona ancor più alla luce dei drammatici tagli causati dalla revisione della spesa sanitaria. La notizia è emersa nel corso della seconda giornata del 47simo Congresso Nazionale della SIRM in corso alla Mostra d’Oltremare di Napoli. “Gli sprechi riguardano in egual maniera il pubblico e il privato, le strutture ospedaliere e quelle ambulatoriali”, spiega Bruno Accarino, componete del Consiglio Direttivo della SIRM. Il fenomeno dell’inappropriatezza in Italia, dove sui eseguono 100miloni di prestazioni radiologiche l’anno, vale circa 1 miliardo e 500milioni di euro l’anno. “Abbiamo bisogno di clinici che facciano i clinici, di medici che facciano i medici – aggiunge il professor Roberto Grassi (Presidente incooming SIRM 2018/2020) – perché in gioco non c’è solo spreco di risorse, ma anche la sicurezza dei pazienti, che devono essere esposti a radiazioni ionizzanti solo se veramente necessario”. Proprio seguendo questa filosofia – informa una nota – stamane si è raggiunta un intesa tra i radiologi campani e l’Ordine dei Medici di Napoli, che prevede un trait d’union tra i medici prescrittori e i radiologi finalizzato alla gestione congiunta del paziente. Così da ridurre drasticamente la percentuale di inappropriatezza delle prestazioni di diagnostica per immagini. Nella sessa direzione, vanno le novità tecnologiche presentate a Napoli. Apparecchiature che grazie a software innovativi e specifiche soluzioni hi-tech consentono, a parità di risultato, un utilizzo sempre più ridotto di radiazioni ionizzanti e mezzi di contrasto.