Raffaello, al via a Napoli il convegno internazionale: per 3 giorni esperti a confronto. Fu rinviato per la pandemia

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Da oggi a sabato si tiene a Napoli il convegno internazionale “Raffaello 1520-2020 (+1)” organizzato dall’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, con il patrocinio del Comitato nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, rinviato lo scorso anno a causa della pandemia, come la mostra Raffaello a Capodimonte. Parte dell’iniziativa anche la mostra “L’officina dell’artista (fino al 13 settembre), in corso al museo napoletano. Una tre giorni di confronto intenso tra studiosi che mira ad accrescere le conoscenze sul pittore “maestro di grazia e di armonia”, come avvenne nel 1983 per il quinto centenario della sua nascita quando furono organizzate una serie di iniziative (esposizioni, convegni e restauri) che fecero aumentare straordinariamente le informazioni su Raffaello, favorendo anche la diffusione di cospicue novità nelle metodologie di studio, rivoluzionando la percezione del maestro, avvicinandolo alla sensibilità dei nostri tempi, descrivendolo non più tanto come simbolo di una astratta perfezione, quanto come inesausto sperimentatore e innovatore. In quella occasione fu lanciata una vastissima campagna di studio e di restauri i cui effetti si vedono chiaramente oggi: quasi tutte le opere del maestro sono state oggetto di nuove ricerche, di indagini scientifiche e di restauri. Il catalogo delle opere dell’artista estremamente ridotto negli studi tra Otto e Novecento, per via di una visione troppo restrittive e unilaterale (Raffaello il pittore ‘della grazia e dell’armonia’) si è allargato recuperando tutta la fase finale della carriera dell’artista, che i contemporanei avevano vissuto come un apice ineguagliabile, ma che il gusto romantico e purista aveva rifiutato, distribuendo le opere tra allievi e collaboratori. Si è così restituita la titanica complessità dell’artista, che è tornato ad essere considerato uno dei più straordinari innovatori di tutti i tempi. Gli studi sui disegni, sul lavoro della sua bottega, sulla funzione delle opere, sul rapporto con i letterati hanno portato un nuovo modo di guardare alle opere d’arte del Rinascimento; il Raphael Symposium di Princeton ha aperto una nuova stagione per gli studi storico artistici integrando il lavoro degli storici con quelli dei tecnici della diagnostica e del restauro. I restauri poi, come la vasta campagna condotta in Vaticano sugli affreschi delle Stanze, ma anche quelli di opere come la Madonna del Divino Amore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, hanno contribuito in maniera notevolissima ad allargare le conoscenze sulla tecnica dell’artista, sulle qualità materiali delle sue opere, sulle pratiche di ideazione di esecuzione.