L’aumento della speranza di vita segna una battuta d’arresto in Italia secondo i dati del Rapporto Osservasalute presentato oggi a Roma. Nel 2015 la speranza di vita per gli uomini è 80,1 anni, 84,7 anni per le donne, contro gli 80,3 anni per gli uomini e 85,0 anni per le donne del 2014. Si conferma l’andamento degli ultimi anni che evidenzia un incremento più favorevole tra gli uomini, pur in presenza di un’aspettativa di vita ancora superiore per le donne.
La distanza tra i due generi è, infatti, pari a +4,7 anni a favore delle donne, contro i +5 anni del 2010. Nella PA di Trento si riscontra, sia per gli uomini sia per le donne, la maggiore longevità (rispettivamente, 81,3 anni e 86,1 anni).
La Campania, invece, è la regione dove la speranza di vita alla nascita è più bassa, 78,5 anni per gli uomini e 83,3 anni per le donne. Per quanto riguarda le cause di morte, dai dati del 2012, quelle più frequenti sono le malattie ischemiche del cuore, responsabili da sole di 75.098 morti (poco più del 12% del totale dei decessi). Seguono le malattie cerebrovascolari (61.255 morti, pari a quasi il 10% del totale) e le altre malattie del cuore non di origine ischemica (48.384 morti, pari a circa l’8% del totale).
La quarta causa più frequente è rappresentata dai tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni, che negli uomini determina 24.885 decessi (seconda causa di morte), poco più del triplo di quelli osservati nelle donne (decima causa di morte). I decessi dovuti a malattie ipertensive (20.367), nonché a demenza e malattia di Alzheimer (18.226), causano tra le donne il doppio dei decessi osservati tra gli uomini. La situazione territoriale mostra, comunque, un’evidente eterogeneità geografica. Infatti, i tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni, la demenza, la malattia di Alzheimer e l’influenza e la polmonite mostrano un’importanza relativa maggiore nelle aree settentrionali, mentre nell’area meridionale la maggiore rilevanza in termini relativi si riscontra per i decessi per diabete e malattie ipertensive.