Rassegne, focus sull’animazione a Venezia 80: in Italia l’industria fattura 200 milioni di euro

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L’industria dell’animazione in Italia fattura 200 milioni di euro, con una occupazione del settore aumentata del 30% negli ultimi 5 anni. Ad esporre i dati è stato Alfio Bastiancich, Vice Presidente di Cartoon Italia, ospite del panel New Image, New Lifestyle. Cinema in the New Media Time, Capture Your Own Story, a cura dell’Ufficio Progetti Speciali della direzione cinema del MiC presso Cinecittà, in collaborazione con Motion Pictures Association, che si è tenuto oggi all’Italian Pavilion nell’ambito di Venezia 80. L’evento ha visto la partecipazione di numerose personalità del settore da Emilie Anthonis di MPA – EMEA all’ad Cinecittà Nicola Maccanico. L’industria legata all’animazione in Italia conta oggi 49 società, tra case di produzione e studio services, molte delle quali collocate nel nord Italia o nel centro Nord e circa 6000 lavoratori – dipendenti e liberi professionisti – tra registi, sceneggiatori, storyboarder, disegnatori di personaggi e scenografie, animatori 2D e 3D, artisti e tecnici CGI, personale di produzione. Di questi il 60% è costituito da under 35, mentre il 55% è costituito da donne. Il 90% della produzione è costituito da serie televisive, il resto si divide tra lungometraggi, corti, spot pubblicitari e attività legate alla motion graphics (esclusi i videogames, che sono in comparto separato). Attualmente il principale partner italiano è ancora la Rai con Rai Kids. Negli ultimi anni, tutti gli incentivi statali previsti dalla Legge Cinema hanno contribuito notevolmente a rafforzare la posizione dell’Italia nel mercato internazionale. È stato rilevato, inoltre, come il 75% della produzione italiana di animazione sia realizzata in coproduzione con aziende e broadcaster europei e internazionali. Si calcola che, in media, le produzioni italiane vengano distribuite tra i 90 e i 100 paesi, alcune oltre i 150 paesi. I relatori presenti hanno sottolineato l’importanza degli istituti di formazioni: 15, di cui 6 pubblici e 9 privati; 10 sono scuole di animazione o con corsi dedicati; si contano altri 5 enti formativi, relativi, invece, ad altre competenze. Ad oggi su una media all’anno di 312 laureati, il 95% è attivo nell’industria in Italia e all’estero.