Sulla prima grafica elettorale proiettata durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura, compaiono i simboli di sette partiti sotto al nome di Stefano Caldoro. Oltre a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ci sono i simboli di Noi con l’Italia, Cambiamo, Udc e Alleanza di Centro. “Apriremo anche ad altre liste tematiche oltre a una lista del presidente che costruiremo insieme. Intanto, qui trovate i simboli della nostra coalizione in parlamento, un’alleanza che vincerà anche la prossima battaglia nazionale. Il centrodestra è unito”, ha assicurato Caldoro parlando dall’hotel Holiday Inn di Napoli, seduto al fianco dei segretari regionali di Forza Italia, Domenico De Siano, Lega, Nicola Molteni, e Fratelli d’Italia, Antonio Iannone. L’ex governatore ha più volte definito gli alleati di centrodestra una “squadra unita che decide insieme” anche se le assenze più importanti si notavano proprio in Forza Italia, dal capogruppo in Regione Armando Cesaro agli esponenti locali di FI vicini alla vicepresidente della Camera Mara Carfagna. “Chi ha governato questa Regione negli ultimi 5 anni lo ha fatto male”, ha detto Caldoro del suo principale sfidante, il governatore uscente Vincenzo De Luca, criticato sulla gestione dei rifiuti, della sanità “con le barelle – ha sottolineato – che si sono moltiplicate”, per aver reso la Campania “la Regione delle fritture di pesce e perché oggi ci sono presidenti di enti regionali che fanno le liste per De Luca”. “Ho fatto tante battaglie – ha detto Caldoro, candidato per la terza volta consecutiva alla presidenza della Regione – ma questa è la più bella e la più difficile. Noi ci crediamo e rilanceremo colpo su colpo”. Caldoro non dimentica la sconfitta di cinque anni fa “determinata – ha spiegato – dal tradimento avvenuto la notte prima delle elezioni: nel 2015 avremmo vinto se quella notte a Marano, in una casa privata, De Luca e De Mita non avessero stretto un accordo di potere sulle nome delle aziende sanitarie. Quel patto gli ha portato 60mila voti determinando la vittoria”. Infine, sul ‘Patto Liste Pulite’ proposto da Valeria Ciarambino (M5s), Caldoro ha sottolineato di voler “raccogliere la sfida, ma le regole ce le scriviamo noi, non i 5 Stelle”. Sulla formazione delle liste, il leghista Molteni ha spiegato che “non ci sono stati veti” e che la formazione del Carroccio “è un panta rei. Sceglieremo per il meglio, rispettando principi e valori che sono nel nostro dna come il principio di legalità. Agli alleati dico che l’avversario sta fuori da questa stanza ed è Vincenzo De Luca”. Iannone (FdI) ha invece sottolineato che il partito di Giorgia Meloni “chiederà i certificati penali dei candidati e avrà la stessa metodologia di scelta per tutti i 50 candidati che ci saranno”.