Regione, incontro con i campani all’estero. D’Amelio: Nostri ambasciatori

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in foto Rosa D'Amelio

Sviluppare una più forte rete di relazioni e di scambi sociali, culturali, economici, turistici tra le diverse comunità all’estero e la Campania. E’ questo uno dei punti nodali della legge sull’emigrazione, sui campani nel mondo, al centro del confronto, oggi in Consiglio regionale della Campania, con le comunità dei campani residenti all’estero. “Ci siamo confrontati sulla nuova legge regionale – ha affermato Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale – Dobbiamo raccordarci, con le nuove generazioni, per l’immagine della nostra terra nel mondo”. Una comunità, quella campana residente all’estero, molto numerosa e che “conserva la propria identità, anche se sono ormai americani, australiani”. “Anche noi dovremmo sentire di più il senso di appartenenza”, ha evidenziato D’Amelio. E così, accanto all’istituzione di una Consulta dei campani nel mondo, presieduta dal presidente del Consiglio regionale (con la vicepresidenza di un membro della Giunta campana), sarà istituita una Giornata nelle scuole campane per la Comunità estera. “Possono essere nostri ambasciatori nel mondo – ha affermato – dal punto di vista turistico, culturale, per il marketing per i nostri prodotti di eccellenza, dalla moda all’enogastronomia”. “Da 10 anni non c’erano più rapporti con i rappresentanti delle della Campania del mondo – ha sottolineato – Ho voluto con forza che ci fosse un ruolo anche del Consiglio da questo punto di vista”. “Dobbiamo essere grati a tante persone – ha concluso – se ci riflettiamo un po’ su come il nostro Paese, anche nel momento di difficoltà, si è evoluto e perché nel dopoguerra i migranti fecero grande l’Italia”.
“Riattiviamo la Consulta per l’emigrazione per i rapporti con i campani all’estero” ha detto Antonella Ciaramella, consigliere regionale del Pd, in occasione dell’incontro. “Non è più un semplice comitato – ha spiegato – ma un Consiglio regionale dei campani all’estero. Abbiamo una proposta di legge per modernizzare questo organismo e far diventare questo un punto non solo di osservazione, ma di collaborazione, scambio culturale, commerciale, economico e di osservazione delle nuove migrazioni”. “E’ dell’altro giorno il rapporto Istat sull’emigrazione e numeri ci dicono quanto stia cambiando – ha affermato – Noi diciamo che dobbiamo osservare questo fenomeno non più sui numeri, ma con le persone”. “Abbiamo i nostri consiglieri all’estero, i nostri osservatori nei paesi lontani – ha aggiunto – Devono essere anche i nostri punti di riferimento per poter aiutare i nostri giovani che vogliono avere esperienze, anche occasione di studio all’estero in situazioni accoglienti”. “Devono essere anche i nostri corregionali che trovano in noi una comunità di nuovo accogliente, perché, se vorranno, potranno tornare – ha concluso – per poter immaginare con loro una rete che rilanci il turismo, la cultura, ma anche l’economia della nostra regione”.