“Urge una precisazione di merito prima che si diffondano cose campate in aria”. Così il governatore campano Vincenzo De Luca durante la seduta del Consiglio regionale in risposta alla richiesta avanzata dal Movimento 5 Stelle di introdurre all’ordine del giorno della seduta la trattazione urgente della delibera 40 dello scorso 29 gennaio con cui la Regione Campania si candida ad un bando dell’Enea per la costruzione di un impianto DTT, ossia a fusione nucleare. Cosa, questa, condannata dai pentastellati che hanno ricordato l’esito del referendum del 2011 con cui i cittadini italiani si sono espressi contro il nucleare. “La Regione non si apre al nucleare – ha spiegato – La Campania è stata sollecitata dalla Vanvitelli e dalla Federico II, a valutare con attenzione un investimento di 500mln di euro per la ricerca. La Campania con Lazio, Emilia, Piemonte e altre si candidano ad ospitare un investimento di 500mln di euro con l’occupazione di 2000 studenti per la ricerca. Credo si presenteranno due ipotesi – ha continuato riferendosi alla probabile ubicazione dell’impianto – una su Napoli e una a Salerno. Sarà complicato spuntarla ma io me lo augurerei. La ricerca sul nucleo viene fatta anche per la produzione di energie alternative per reggere la ricerca con i Paesi più avanzati. Considero opportuno un chiarimento e un approfondimento, credo sia utile promuovere un confronto con i presidi della facoltà di ingegneria per avere a disposizione tutti gli approfondimenti utili. Un confronto domani o dopodomani per me va bene. Ma di questo si tratta. La Campania punta a potenziare la ricerca scientifica per dare lavoro a 200 persone delle nostre Università – ha concluso De Luca – Ma la Regione è fortemente contraria al nucleare”.