Lunedì appena trascorso per l’Italia è stato un giorno costellato da eventi di vario genere che dovrebbero aver suscitato un livello di interesse rilevante negli italiani. Tanto oltre che per il loro contenuto intrinseco, anche per la loro valenza propedeutica alla realizzazione di operazioni di più ampio respiro. È per quest’ultimo motivo che la trasferta di un giorno della Commissaria von der Leyen, in visita alla Premier Meloni, è andata oltre i previsti adempimenti formali, quale la commemorazione di David Sassoli a un anno dalla sua scomparsa.
A colloquio con la Premier Meloni, la Commissario von der Leyen ha commentato gli argomenti di maggiore interesse dell’agenda del Paese. Deve aver avuto conferma della validità del contenuto, se è vero che ha riferito alla sua interlocutrice il commento favorevole della Commissione di cui è a capo e sua personale, anche su come si sta muovendo il governo italiano. La Signora Commissario è venuta a Roma anche per una forma di messa a punto di quanto c’è da fare in loco. È credibile che, insieme alla Signora Premier, abbia preso in considerazione i due argomenti di maggiore peso che già da un pò stanno dando origine a cascata a altri disagi. Sono due i filoni che dovrebbero essere particolarmente tenuti in buona evidenza sia da Roma che da Bruxelles. Hanno entrambi importanza tale da non poter essere messi in sequenza, bensì devono essere trattati in contemporanea, con l’urgenza che meritano. L’incipit va al problema dell’accoglienza degli emigranti solo perchè porta con sé una tragedia umanitaria di dimensioni e interesse che vanno oltre l’Italia e l’Europa. Le due signore ricoprono ruoli di grande importanza anche al fine di sbrogliare la matassa di questa vicenda. La stessa che riguarda la vita di un oceano di esseri umani e che proprio in un mare, il Mediterraneo, rischia di sfociare e terminare tragicamente a sua corsa. È evidente che un solo incontro vis a vis come quello delle due primedonne appena accennato non abbia potuto dare risultati concreti immediati. È credibile però che in oltre un’ ora di colloquio a porte chiuse le due abbiano trovato il tempo, pochi secondi saranno bastati, per guardarsi dritto negli occhi, senza parlare. In tal modo la Premier italiana avrà fatto capire alla Commissaria ospite quanto Totò, nel film I ladri, disse a chiare lettere all’agente dell’Fbi che cercava di imbonirlo. A quest’ultimo che ripeteva in continuazione l’acronimo dell’ente per cui lavorava, Totò ribadì che lui era al servizio del più che efficiente ente omologo italiano basato a Napoli, il Cnf, Cà Nisciuno è Fesso. Ciò per significare che il governo italiano vuol fare la sua parte e anche di più per quei disperati del mare, ma non può accollarsi l’intero problema, soprattutto quello della prima accoglienza, per lo scaricabarile che ne stanno facendo gli altri.Se, come è da augurarsi, il colloquio si è svolto su quella trama, l’ ordito di Bruxelles non dovrebbe tardare a palesarsi chiaro e forte. Il secondo argomento, più lineare ma altrettanto strategico, consiste nella necessità di rivedere e adeguare il PNRR alla luce delle ulteriori esigenze sorte dopo la prima pesante fase di contagio da Covid. Più particolarmente, quelle che sono state scatenate dalla guerra in Ucraina con tutte le loro implicazioni. Volendole raggruppare in una sola espressione che le riassuma, esse sono le ulteriori esigenze finanziarie di vario tipo. Il problema è particolarmente delicato, perché se è vero che le stesse sono aumentate in misura sostanziale per ciascun paese della EU, è altrettanto vero che in ognuno di essi, anche se in maniera diversa, l’economia ha subito forti ripercussioni negative. La situazione si complica ancor più tenendo in considerazione che l’anno appena iniziato, secondo la maggior parte degli analisti, promette poco di buono. Alcuni indicatori fondamentali stanno già dando segnali non confortanti, come il costo del denaro che sta salendo con velocità notevole.Tanto non riguarda solo i paesi della EU e la stessa Unione. Negli Usa la situazione è diversa per le motivazioni che la stanno generando, ma non per gli strumenti utilizzati per contrastarla. I risultati delle manovre in aumento sui tassi del dollaro che la Fed sta attuando hanno in parte già dato risultati diversi da quelli attesi, cioè negativi. Le conseguenze che sono giunte con i primi segnali di peggioramento della situazione generale non si sono fatte attendere. Ciò anche nel campo della finanza speculativa che ha poco in comune con l’economia reale. Ritornando con l’osservazione a questo lato dell’Atlantico, quanto sta succedendo ai distributori di carburante, talvolta ai confini con l’illegalità, è solo uno dei segnali negativi mandati dal comparto economico. Sottolinea l’incedere non lineare che ha preso da tempo l’attività economica. Esso é dato per confermato per l’anno in corso. Da quanto appena esposto sembrerebbe imminente una Caporetto di dimensioni planetarie. Il buon senso suggerisce prudenza, sia per la prevenzione che per la cura delle diseconomie che verranno ancora quanto prima allo scoperto. Una condotta per un loro contenimento che potrebbe essere adottata è quella del tipo “fai da te” a livello nazionale. Va da sé che dovrà essere formulata ad adiuvandum al fianco di quella comunitaria, quindi sempre concordata e condivisa per tempo. Sarà certamente un palliativo, ma sicuramente meglio che niente. Con il proposito di farne un uso adeguato, monitorato dall’inizio alla fine del suo funzionamento.