Renzi a Napoli, cortei comitati Bagnoli e disoccupati in piazza

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Napoli si prepara a vivere una lunga e “calda” giornata in occasione dell’arrivo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. La visita, annunciata dallo stesso leader del Pd nei giorni scorsi, fino alla serata di ieri ha avuto contorni confusi. Poi, in una nota, Palazzo Chigi ha comunicato i due appuntamenti del premier: alle 16.30 a un forum organizzato a “Il Mattino” e alle 18 in prefettura per presiedere la cabina di regia su Bagnoli. Lo slittamento dell’orario non ha, però, scoraggiato gli attivisti dei comitati e i manifestanti che, da giorni, avevano annunciato un corteo e un’assemblea pubblica. Orari confermati e desiderio, ribadito, di voler portare la protesta fino in piazza del Plebiscito dove ci sarà Renzi. A protestare non saranno solo gli attivisti dell’area occidentale della città, che sfileranno dalle 11 da piazza Dante e poi si concentreranno nella Galleria Umberto I nel pomeriggio dalle 16, ma anche varie sigle di disoccupati, che faranno un presidio sotto Palazzo San Giacomo; Cigl, Cisl e Uil, che si daranno appuntamento in piazza Municipio; i lavoratori di Gepin e Almaviva e il Movimento 5 Stelle. Un gruppo di parlamentari napoletani e di consiglieri regionali pentastellati effettueranno un presidio in piazzetta duca D’Aosta dalle 11 alle 17 con il candidato sindaco Matteo Brambilla. In programma, sempre in mattinata, anche un corteo dei lavoratori del Consorzio unico di bacino (Cub) sotto la sede regionale del Pd in via Santa Brigida. 

Un vero e proprio cocktail esplosivo sotto il profilo dell’ordine pubblico al punto che, nella giornata di ieri, si è svolta in prefettura una riunione per gestire l’evento pensando a misure di sicurezza adeguate. Già nei giorni scorsi, la questione era stata al centro del dibattito: da un lato i comitati, che hanno manifestato la volontà di dissentire dalla decisione di Renzi di commissariare Bagnoli, contestando la strumentalizzazione che, a loro dire, e’ stata fatta per spostare l’attenzione su una questione di mero ordine pubblico e dall’altro il Partito democratico che ha chiesto, in più occasioni, al prefetto Gerarda Pantalone rassicurazioni circa lo svolgimento “in serenità” della cabina di regia. 

In tutto questo caos si inserisce il sindaco, Luigi de Magistris, che ha ribadito l’intenzione dell’amministrazione comunale di non partecipare alla riunione, ma ha chiesto un incontro privato con il presidente del Consiglio. Nei giorni scorsi, il primo cittadino aveva ribadito a Renzi di voler procedere, sulla vicenda Bagnoli, con il dialogo “rispettando la Costituzione”, ma di voler “respingere con fermezza e risolutezza” chi volesse “mettere le mani sulla citta’”. Concetto ribadito anche ieri quando ha sottolineato che Napoli “sta vivendo una grande pagina di democrazia, una bella pagina politica” augurandosi che rimanga “tale” ritenendo che “non c’e’ bisogno della violenza”. A Napoli le contestazioni di piazza non sono nuove in occasione delle visite del premier. Renzi da tempo manca dalla città, mesi fa dichiarata “derenzizzata” dallo stesso sindaco. L’ultima visita nel capoluogo campano, prevista nel maggio scorso, fu annullata poche ore prima in seguito alla strage compiuta a Secondigliano daGiulio Murolo, l’infermiere killer che provoco’ diversi morti sparando dal balcone della propria abitazione.