Renzi, approvato il Def

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Il consiglio dei ministri ha approvato il Def. Lo annuncia il premier Matteo Renzi.

L’economia italiana “cresce, la crescita accelera in buona parte trainata dall’effetto delle misure del governo e si accompagna al miglioramento continuo delle finanze pubbliche sia in termini di deficit che di debito”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al termine del cdm, annunciando che il Pil 2016 crescerà dell’1,2%.

Il “deficit del 2015 è confermato al 2,6%, nel 2016 va al 2,3% e all’1,8% nel 2017″. Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine del Cdm che ha varato il Def, sottolineando che continua la politica di sostegno alla crescita con il rafforzamento e risanamento della finanza pubblica”

Nel 2016 il Pil italiano si attesterà all’1,2% (contro la precedente stima di + 1,6%), per poi accelerare negli anni successivi. Lo si legge in una bozza del Def, che l’ANSA ha visionato. Il Pil reale è previsto in crescita dell’1,4% nel 2017, dell’1,5% nel 2018 ed infine dell’1,4% nel 2019.

Il debito pubblico italiano scenderà nel 2016 al 132,4% dal 132,7% del Pil del 2015. La discesa prevista nella Nota di aggiornamento di settembre era più marcata, con una previsione di debito quest’anno al 131,4%. “L’inversione della dinamica del debito – si legge nella premessa del Documento firmata da Pier Carlo Padoan che oggi pomeriggio arriverà in consiglio dei ministri – è un obiettivo strategico del governo”.  

Nel 2016 il rapporto deficit Pil scenderà dal 2,6% al 2,3%. Lo si legge in una bozza del Def di cui l’ANSA ha preso visione. Negli anni successivi spazio di bilancio addizionale “verrà generato da maggiori entrate e risparmi di spesa, realizzati mediante un ampliamento del processo di revisione della spesa”. In questo modo il deficit scenderà all’1,8% nel 2017, raggiungendo “un lieve surplus” nel 2019. Il deficit 2016 era stimato nella legge di stabilità al 2,4% ed è oggetto della discussione sulla flessibilità dei conti a Bruxelles. Fissando l’asticella al 2,4%, la richiesta di partenza dell’Italia in Europa era quella di poter ottenere il massimo consentito sulla clausola delle riforme (0,5%), parte di quanto possibile su quella degli investimenti (0,3%) e un ulteriore 0,2% per i rifugiati, emergenza che – per Roma – rientrerebbe nelle circostanze eccezionali. Per il 2017 la Nota di aggiornamento di settembre prevedeva un rapporto deficit-Pil all’1,1%, ora rivisto al rialzo all’1,8%. 

Controproducente politica conti restrittiva – “Il Governo ritiene inopportuno e controproducente adottare una intonazione più restrittiva di politica di bilancio”. Lo si legge nella premessa alla bozza del Def. La premessa è firmata dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che sottolinea, oltre ai rischi legati alla deflazione e all’ “insufficiente coordinamento delle politiche fiscali” Ue, anche gli effetti “perversi” di manovre troppo restrittive, che potrebbero finire per peggiorare, anziché migliorare, il percorso di aggiustamento del debito.

Nel 2016 privatizzazione Enav e “altre operazioni” – Nel 2015 il gettito da privatizzazioni è stato pari a più dello 0,4% del Pil, cioè oltre 6,5 miliardi. Il programma per i prossimi anni prevede entrate pari allo 0,5% l’anno nel 2016, 2017 e 2018, e allo 0,3% nel 2019. Lo si legge in una bozza del PNR, il Piano nazionale delle riforme allegato al Def. Tra le operazioni concluse nel 2015 rientrano la cessione al mercato di una quota del capitale di Enel e il collocamento in Borsa di azioni di Poste Italiane nella misura del 33,2% del capitale. Per il 2016 sono state fissate le modalità per l’alienazione di una quota fino al 49% del capitale di Enav. “Altre operazioni – si legge – verranno attuate in corso d’anno in funzione degli obiettivi di gettito. La privatizzazione delle Ferrovie dello Stato o sue componenti rientra nel programma di medio periodo del Governo”.

Ok ddl concorrenza entro giugno, poi’concorrenza 2′ – Il governo punta “all’approvazione definitiva del Parlamento entro giugno 2016”, attualmente ‘sospeso’ in Senato dopo l’addio del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. E’ quanto si legge in una bozza del PNR, il Piano nazionale delle riforme allegato al Def. Nel 2016 arriverà anche “la seconda Legge annuale sulla concorrenza” che “sarà varata dopo la segnalazione da parte dell’Autorità Garante”. Il nuovo provvedimento è già “allo studio”, si legge ancora, e “potrebbe intervenire sul settore delle comunicazioni, sanità, trasporti e servizi pubblici locali, in raccordo con la riforma della Pubblica Amministrazione”.

 

 

Il consiglio dei ministri ha approvato il Def. Lo annuncia il premier Matteo Renzi.

L’economia italiana “cresce, la crescita accelera in buona parte trainata dall’effetto delle misure del governo e si accompagna al miglioramento continuo delle finanze pubbliche sia in termini di deficit che di debito”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al termine del cdm, annunciando che il Pil 2016 crescerà dell’1,2%.

Il “deficit del 2015 è confermato al 2,6%, nel 2016 va al 2,3% e all’1,8% nel 2017″. Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine del Cdm che ha varato il Def, sottolineando che continua la politica di sostegno alla crescita con il rafforzamento e risanamento della finanza pubblica”

Nel 2016 il Pil italiano si attesterà all’1,2% (contro la precedente stima di + 1,6%), per poi accelerare negli anni successivi. Lo si legge in una bozza del Def, che l’ANSA ha visionato. Il Pil reale è previsto in crescita dell’1,4% nel 2017, dell’1,5% nel 2018 ed infine dell’1,4% nel 2019.

Il debito pubblico italiano scenderà nel 2016 al 132,4% dal 132,7% del Pil del 2015. La discesa prevista nella Nota di aggiornamento di settembre era più marcata, con una previsione di debito quest’anno al 131,4%. “L’inversione della dinamica del debito – si legge nella premessa del Documento firmata da Pier Carlo Padoan che oggi pomeriggio arriverà in consiglio dei ministri – è un obiettivo strategico del governo”.  

Nel 2016 il rapporto deficit Pil scenderà dal 2,6% al 2,3%. Lo si legge in una bozza del Def di cui l’ANSA ha preso visione. Negli anni successivi spazio di bilancio addizionale “verrà generato da maggiori entrate e risparmi di spesa, realizzati mediante un ampliamento del processo di revisione della spesa”. In questo modo il deficit scenderà all’1,8% nel 2017, raggiungendo “un lieve surplus” nel 2019. Il deficit 2016 era stimato nella legge di stabilità al 2,4% ed è oggetto della discussione sulla flessibilità dei conti a Bruxelles. Fissando l’asticella al 2,4%, la richiesta di partenza dell’Italia in Europa era quella di poter ottenere il massimo consentito sulla clausola delle riforme (0,5%), parte di quanto possibile su quella degli investimenti (0,3%) e un ulteriore 0,2% per i rifugiati, emergenza che – per Roma – rientrerebbe nelle circostanze eccezionali. Per il 2017 la Nota di aggiornamento di settembre prevedeva un rapporto deficit-Pil all’1,1%, ora rivisto al rialzo all’1,8%. 

Controproducente politica conti restrittiva – “Il Governo ritiene inopportuno e controproducente adottare una intonazione più restrittiva di politica di bilancio”. Lo si legge nella premessa alla bozza del Def. La premessa è firmata dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che sottolinea, oltre ai rischi legati alla deflazione e all’ “insufficiente coordinamento delle politiche fiscali” Ue, anche gli effetti “perversi” di manovre troppo restrittive, che potrebbero finire per peggiorare, anziché migliorare, il percorso di aggiustamento del debito.

Nel 2016 privatizzazione Enav e “altre operazioni” – Nel 2015 il gettito da privatizzazioni è stato pari a più dello 0,4% del Pil, cioè oltre 6,5 miliardi. Il programma per i prossimi anni prevede entrate pari allo 0,5% l’anno nel 2016, 2017 e 2018, e allo 0,3% nel 2019. Lo si legge in una bozza del PNR, il Piano nazionale delle riforme allegato al Def. Tra le operazioni concluse nel 2015 rientrano la cessione al mercato di una quota del capitale di Enel e il collocamento in Borsa di azioni di Poste Italiane nella misura del 33,2% del capitale. Per il 2016 sono state fissate le modalità per l’alienazione di una quota fino al 49% del capitale di Enav. “Altre operazioni – si legge – verranno attuate in corso d’anno in funzione degli obiettivi di gettito. La privatizzazione delle Ferrovie dello Stato o sue componenti rientra nel programma di medio periodo del Governo”.

Ok ddl concorrenza entro giugno, poi’concorrenza 2′ – Il governo punta “all’approvazione definitiva del Parlamento entro giugno 2016”, attualmente ‘sospeso’ in Senato dopo l’addio del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. E’ quanto si legge in una bozza del PNR, il Piano nazionale delle riforme allegato al Def. Nel 2016 arriverà anche “la seconda Legge annuale sulla concorrenza” che “sarà varata dopo la segnalazione da parte dell’Autorità Garante”. Il nuovo provvedimento è già “allo studio”, si legge ancora, e “potrebbe intervenire sul settore delle comunicazioni, sanità, trasporti e servizi pubblici locali, in raccordo con la riforma della Pubblica Amministrazione”.