Renzi, mozione sfiducia? Non ci manderanno a casa

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“La disponibilità immediata di Guidi ad un passo indietro ha gettato nel panico le varie opposizioni che a quel punto non sapendo che fare hanno iniziato ad urlare ancora più forte chiedendo le dimissioni dell’intero governo, responsabile non si sa bene di cosa. E presentando l’ennesima mozione di sfiducia. Andremo in Parlamento, spero prima possibile. E ancora una volta il Parlamento potrà mandarci a casa, se vorrà. Ma non credo succederà neanche stavolta”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua eNews, sull’inchiesta petrolio.

“Nel 2014 il governo ha autorizzato lo sblocco del progetto francese Tempa Rossa fermo dal 1989. Ci lamentiamo che nel sud non c’è lavoro. Bene, se ci sono investimenti stranieri che sono bloccati da 25 anni anziché parlare, diamo loro le autorizzazioni, no? Avevo già annunciato pubblicamente, in più sedi, che avremmo dato il via libera a questo progetto”: così il premier nell’eNews torna a difendere il via libera al progetto lucano.

“Le opposizioni sanno perfettamente che l’unico modo per molti di loro di restare aggrappati ad una poltrona comoda e ben pagata è che questa legislatura vada avanti: con la nuova legge elettorale con le preferenze molti di loro non rientrerebbero in Parlamento nemmeno con le gite scolastiche”. Renzi spiega nell’eNews perché secondo lui la nuova mozione di sfiducia al governo sarà bocciata. “Dunque – sostiene – faranno ancora qualche piccolo show in Aula e poi torneranno alle loro cene romane a fantasticare su nuovi complotti: del resto i capi popolo sono persone che pensano che l’uomo non sia mai andato sulla luna, che le sirene esistano, che la mafia non ha mai ucciso nessuno. Noi del governo invece non raccogliamo le polemiche, continueremo a lavorare per l’Italia e per gli italiani”. E quando, aggiunge il premier, “la nostra riforma costituzionale sarà finalmente legge, la stragrande maggioranza dei deputati delle opposizioni proveranno l’ebbrezza di tornare a lavorare anziché pontificare tutti i giorni sulle agenzie di stampa. Loro parlano, noi stiamo cambiando l’Italia”.

Comunicando “in anticipo” al suo compagno la presentazione dell’emendamento, “Federica Guidi ha compiuto un errore e giustamente ha deciso subito di dare le dimissioni, per evidenti ragioni di opportunità. Ricordate quando nel 2013 chiesi le dimissioni del ministro Cancellieri per una telefonata inopportuna? Noi crediamo che la coerenza non sia un optional”. Così Matteo Renzi nell’e-news spiega di condividere la decisione del ministro dello Sviluppo di dimettersi. “Se è vero che il governo di allora – sostiene il premier – non vuole procedere alle dimissioni, noi ci siamo comportati in modo diverso. Perché, diciamo la verità, noi siamo oggettivamente diversi da chi ci ha preceduto: se uno sbaglia con noi paga. E a quelli che vogliono far credere che siamo tutti uguali rispondiamo con i fatti”.

“La disponibilità immediata di Guidi ad un passo indietro ha gettato nel panico le varie opposizioni che a quel punto non sapendo che fare hanno iniziato ad urlare ancora più forte chiedendo le dimissioni dell’intero governo, responsabile non si sa bene di cosa. E presentando l’ennesima mozione di sfiducia. Andremo in Parlamento, spero prima possibile. E ancora una volta il Parlamento potrà mandarci a casa, se vorrà. Ma non credo succederà neanche stavolta”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua eNews, sull’inchiesta petrolio.

“Nel 2014 il governo ha autorizzato lo sblocco del progetto francese Tempa Rossa fermo dal 1989. Ci lamentiamo che nel sud non c’è lavoro. Bene, se ci sono investimenti stranieri che sono bloccati da 25 anni anziché parlare, diamo loro le autorizzazioni, no? Avevo già annunciato pubblicamente, in più sedi, che avremmo dato il via libera a questo progetto”: così il premier nell’eNews torna a difendere il via libera al progetto lucano.

“Le opposizioni sanno perfettamente che l’unico modo per molti di loro di restare aggrappati ad una poltrona comoda e ben pagata è che questa legislatura vada avanti: con la nuova legge elettorale con le preferenze molti di loro non rientrerebbero in Parlamento nemmeno con le gite scolastiche”. Renzi spiega nell’eNews perché secondo lui la nuova mozione di sfiducia al governo sarà bocciata. “Dunque – sostiene – faranno ancora qualche piccolo show in Aula e poi torneranno alle loro cene romane a fantasticare su nuovi complotti: del resto i capi popolo sono persone che pensano che l’uomo non sia mai andato sulla luna, che le sirene esistano, che la mafia non ha mai ucciso nessuno. Noi del governo invece non raccogliamo le polemiche, continueremo a lavorare per l’Italia e per gli italiani”. E quando, aggiunge il premier, “la nostra riforma costituzionale sarà finalmente legge, la stragrande maggioranza dei deputati delle opposizioni proveranno l’ebbrezza di tornare a lavorare anziché pontificare tutti i giorni sulle agenzie di stampa. Loro parlano, noi stiamo cambiando l’Italia”.

Comunicando “in anticipo” al suo compagno la presentazione dell’emendamento, “Federica Guidi ha compiuto un errore e giustamente ha deciso subito di dare le dimissioni, per evidenti ragioni di opportunità. Ricordate quando nel 2013 chiesi le dimissioni del ministro Cancellieri per una telefonata inopportuna? Noi crediamo che la coerenza non sia un optional”. Così Matteo Renzi nell’e-news spiega di condividere la decisione del ministro dello Sviluppo di dimettersi. “Se è vero che il governo di allora – sostiene il premier – non vuole procedere alle dimissioni, noi ci siamo comportati in modo diverso. Perché, diciamo la verità, noi siamo oggettivamente diversi da chi ci ha preceduto: se uno sbaglia con noi paga. E a quelli che vogliono far credere che siamo tutti uguali rispondiamo con i fatti”.