Catturare gli sfuggenti neutrini prodotti dalle esplosioni stellari usando il piombo degli antichi romani: è l’obiettivo di Res-Nova, il progetto guidato da Luca Pattavina, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Lngs) finanziato con 2,7 milioni di euro nell’ambito dei Consolidator Grant del Consiglio Europeo della Ricerca (Erc). “Questo prestigioso finanziamento europeo – ha commentato Pattavina – offre grandi opportunità scientifiche, ma non solo: avrò infatti la possibilità di consolidare il mio gruppo di ricerca. Inoltre, il finanziamento che sono riuscito a ottenere rappresenta un ulteriore riconoscimento dell’eccellenza che i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn rivestono a livello internazionale”. Il progetto, uno dei 321 ad essere sostenuti dal bando europeo ideato per supportare gli scienziati che hanno dai 7 ai 12 anni esperienza a perseguire le loro idee più promettenti, punta sviluppare un innovativo osservatorio per neutrini astrofici. Chiave dello strumento sarà il piombo antico, proveniente dai lingotti recuperati da una nave romana affondata al largo della Sardegna 2000 anni fa e che garantisce una minore radioattività, che non sarà utilizzato semplicemente per schermare i rilevatori, come fatto finora, ma anche per produrre degli avanzatissimi rivelatori criogenici. Grazie alle sue caratteristiche il nuovo osservatorio Res-Nova sarà in grado di rivelare il 90% delle potenziali supernovae della nostra galassia, migliorando la conoscenza di questi estremi fenomeni che avvengono all’interno della Via Lattea.