Reumatologo Tirri, ‘molti pazienti non sanno di avere l’artrite psoriasica’

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(Adnkronos) – “I pazienti affetti da artrite psoriasica spesso non sanno di avere questa malattia. La psoriasi, nel 30% dei casi, provoca artrite, per cui tutti i pazienti che hanno psoriasi dovrebbero essere attenzionati anche da un punto di vista reumatologico”. Così Enrico Tirri, direttore Unità operativa semplice dipartimentale di Reumatologia dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli in un’intervista ad ‘Alleati per la Salute’ (www.alleatiperlasalute.it), portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis. 

“L’artrite psoriasica – avverte Tirri – è una malattia che, se non curata, può dare gravi danni articolari”, ma “anche a livello sistemico, dell’apparato gastroenterico, dell’occhio e dell’apparato cardiocircolatorio”. Velocizzare il raggiungimento di una diagnosi e dare rapidamente l’avvio alle cure, rappresenta quindi un vantaggio significativo per il benessere del paziente, visto che le cure ci sono. 

In molti casi, i sintomi di esordio dell’artrite vengono sottovalutati e il percorso terapeutico va incontro a significativi ritardi. I pazienti con psoriasi, che appartengono per lo più a una fascia d’età compresa tra i 30 e i 50 anni, tendono infatti a sottovalutare i sintomi più frequenti di artrite psoriasica che comprendono dattilite, cioè gonfiore e dolore di un dito in tutta la sua lunghezza; gonartrite (infiammazione e l’arrossamento di più articolazioni) e lombalgia infiammatoria, un mal di schiena che è presente già a riposo e al risveglio. Proprio in questi casi, Tirri sottolinea l’importanza di rivolgersi a uno specialista per una tempestiva presa in carico, considerando anche la disponibilità attuale di terapie innovative come i farmaci biotecnologici, efficaci sia per combattere la componente cutanea che quella articolare.  

Per migliorare il percorso di cura, il reumatologo suggerisce una stretta interazione tra “il medico di medicina generale, il territorio e fra strutture ospedaliere universitarie”. Il medico di famiglia, in particolare, rappresenta la prima figura medica al quale si rivolge il paziente, ma è essenziale che abbia indicazioni chiare riguardo ai segni e ai sintomi dell’artrite psoriasica affinché possano indirizzare i pazienti psoriasici con dattilite, lombalgia e gonartrite ai centri di riferimento. 

Un esempio di questa dinamica virtuosa tra medico, territorio e specialisti è rappresentato dal servizio attivo in alcuni centri specialistici italiani che sono in grado di attuare, entro 72 ore dalla chiamata, la presa in carico di pazienti che si rivolgono al medico di medicina generale con sospetta artrite psoriasica. In questo modo diventa possibile effettuare una diagnosi precoce e intervenire in maniera tempestiva con farmaci adatti a bloccare l’evoluzione del danno. 

L’articolo completo è disponibile su: Artrite psoriasica: è possibile velocizzare il percorso di cura del paziente? | Alleati per la Salute