Riccardo Sinigallia intimo e sociale in ‘Ciao Cuore’

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12 set. (AdnKronos) – “Mi piacerebbe essere leggero e superficiale, ma alla fine arrivano sempre l’intensità e la profondità. Un marchio che è un po’ una condanna…”. Lo dice ridendo Riccardo Sinigallia che, a quattro anni di distanza da ‘Per tutti’, esce con ‘Ciao Cuore’ (venerdì 14 settembre), un album in cui intensità e profondità si intrecciano a malinconia, rabbia e passionalità mentre i testi e la musica si sorreggono e si valorizzano a vicenda. “Io parlo di canzone quando sono contento del testo – dice il cantautore e produttore romano in un’intervista all’Adnkronos – altrimenti lo considero una musica o un’idea. Quando invece trovo il giusto rapporto tra musica e testo, per me prezioso, allora penso di avere in mano una canzone”.

‘Ciao Cuore’ – che è anche un singolo già in rotazione in radio e disponibile in tutti i digital store e servizi streaming – o meglio ‘Ciao core’ è un’espressione molto cara ai romani: “E’ una specie di intercalare che due romani si dicono quando si salutano come per dirsi ‘Ahò, quello che ci dovevamo dire ce lo siamo detto”. In questo caso, il brano è “un invito ad aprire le braccia, la bocca, le orecchie, i polmoni”: “Io credo che la cosa più complicata della nostra vita, in questo momento, soprattutto nelle metropoli ma in generale, sia quella di apertura, accoglienza. Ma non lo dico in maniera retorica, riferendomi allo straniero. Lo dico per vivere il momento pienamente. E’ facile a dirsi ma difficile a farsi: connettere il proprio respiro con ciò che ci circonda, vivendo il presente. Quando riesce forse quella è la felicità”.

In questo album ci sono tante storie, la narrazione non è lineare e i testi si aprono a più interpretazioni che suggeriscono, evocano, tratteggiano suggestioni in bilico tra realtà e immaginazione. E c’è il lato autobiografico. C’è l’amore per la compagna di una vita, Laura Arzilli, co-produttrice del disco (‘Niente mi fa come mi fai tu’). C’è il ricordo di ‘Dudù’, la tata di Capo Verde a cui Riccardo deve la scoperta della gioia del gioco, del ballo, della creatività: “Lei ha aiutato me e mio fratello a crescere insegnandoci tante cose. E mi piaceva questa versione un po’ borghese dell’apologia di una persona che viene da fuori. In quel caso, con tanta naturalezza, ho amato una persona che veniva da un altro continente. Lei ci ha dato tantissimo e per me è stata più importante di tanti insegnanti. Mi piacerebbe tantissimo rivederla e abbracciarla”.

In ‘Ciao Cuore’ c’è anche la gratitudine verso i ‘Backliner’, gli indispensabili tecnici di palco per i quali Sinigallia scrive un inno che è anche un inno alla resistenza ‘partigiana’ di ogni outsider. C’è la sensualità di ‘Bella quando vuoi’. E c’è un posto per ‘Le donne di destra’: “Questa canzone è uscita in tre minuti. Ho messo questa base elettronica che avevo già registrato e ho iniziato a cantare con il microfono. E’ qualcosa che avevo dentro. Devo ammettere che non posso fare a meno di apprezzare alcune forme estetiche di donne che sono così lontane da me dal punto di vista politico. Magari mi ritrovo a una festa di persone così lontane da me e mi rendo conto che è piena di donne di grande femminilità. Mi piace una femminilità risolta e senza ideologie, senza confini di quel tipo lì”, racconta Sinigallia che dalla seconda metà di gennaio sarà in tour.

Protagonista del video di ‘Ciao Cuore’ (per la regia di Daniele Babbo ‘Dandaddy’) è ancora una volta Valerio Mastandrea (già Zorro in ‘La descrizione di un attimo’ e ‘Tarzan in ‘Due Destini’ alla Raimondo Vianello e ‘stalker’ di se stessa in ‘Solo per te’): “E’ il protagonista della mia vita, e in questo disco mi ha aiutato tantissimo. Nonostante nei video lo metta in pozze d’acqua piene di animali, in mutande, gli faccia indossare improbabili parrucche. Perché quando metti una parrucca a Valerio, esce il sole: non so cosa accada. Questa volta ho inventato questo personaggio alla Keith Richards all’amatriciana, una rockstar decadente che fa il playback della canzone. Ci siamo divertiti tantissimo, è un attore strepitoso”.

Da una lettera di Mastandrea prende anche vita ‘Che male c’è’ scritta per il giovane Federico Aldrovandi. Sinigallia è anche presente nei titoli di coda di ‘Non essere cattivo’, film postumo di Claudio Caligari di cui Mastandrea ha chiuso il montaggio e portato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2015. ‘A cuor leggero’ (ultima traccia di ‘Ciao Cuore’) è una canzone che invita ad abbracciarsi e a stringersi dimenticandosi di tutto.

Sinigallia ha anche co-firmato e prodotto alcuni successi come ‘Vento d’estate’ e ‘Lasciarsi un giorno a Roma’ di Niccolò Fabi, oltre a ‘Cara Valentina’ per Max Gazzè e all’album ‘Non erano fiori’ di Coez, “un’artista che sta facendo un percorso di grande livello. E’ dentro la città e vicino alle persone a cui si rivolge. Ha una forza comunicativa incredibile”. In alcuni pezzi del cantautore, nato e cresciuto a Roma “Una città meravigliosa ma anche molto pesante, esclusiva, dura”) si sente l’influenza che Lucio Battisti ha avuto su di lui: “Fa parte del mio Dna. Da bambino lui era presente nella mia vita, mi è stato dato. Quando sono cresciuto ho riscoperto la grandezza della sua composizione in modo nuovo, l’ho approfondito. E non c’è dubbio che si tratta dell’artista italiano che mi ha influenzato di più. Così ogni tanto esce fuori, anche non volendo. Ce l’ho dentro”.

A partire dalla seconda metà di gennaio sarà possibile ascoltare dal vivo Sinigallia. Per ora le date confermate del tour sono: 17 gennaio a Torino, Hiroshima Mon Amour; 18 gennaio a Brescia, Latteria Molloy; 19 gennaio a Bologna, Locomotiv Club; 25 gennaio a Milano, Santeria Social Club; 1 febbraio a Roncade (Treviso), New Age Club; 7 febbraio a Napoli, Duel Beat; 8 febbraio a Modugno (Bari), New Demodé; 9 febbraio a Lecce, Officine Cantelmo; 15 febbraio a Perugia, Rework Club; 16 febbraio a Roma, Monk Club.