Ricerca, in Italia attesi fino al 40% di posti di lavoro in più

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E’ l’Italia a livello globale ad aspettarsi il maggior incremento di nuovi posti di lavoro nei prossimi due anni grazie alla “quarta rivoluzione industriale2 innescata dalla digitalizzazione al netto di un ”upskillng”, o aggiornamento delle competenze, con una creazione di nuovi posti di lavoro prevista tra il 31% ed il 40%. A rivelarlo è una ricerca di ManpowerGroup – dal titolo “Skills Revolution” condotta tra 18.000 datori di LAVORO in 43 Paesi del mondo, sul tema dell’impatto della digitalizzazione sull’occupazione e dello sviluppo di nuove competenze dei lavoratori. Seguono – tra i Paesi più ottimisti – Portogallo, Guatemala, Perù e Panama, e subito dopo Stati Uniti, Sud Africa, Messico e Nuova Zelanda che prevedono una crescita compresa tra l’11 e il 20%. Si aspettano un incremento compreso tra l’1 e il 10% Regno Unito, Spagna, Canada e Giappone. Meno rosee invece le prospettive per i datori di lavoro di Germania, Francia, Finlandia, Svezia e Svizzera, secondo cui l’impatto potrebbe essere nullo o addirittura negativo (tra lo 0 e il – 9%). Chiude la classifica l’India, che prevede un calo dei posti di LAVORO post quarta rivoluzione industriale intorno al -20/-30%.
I risultati rivelano che, a livello mondiale, oltre il 90% dei datori di LAVORO intervistati prevede che la propria azienda subirà l’impatto della cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” nei prossimi due anni, e che questo fattore influenzerà la caratterizzazione delle competenze dei lavoratori verso una sempre maggiore digitalizzazione, creatività, agilità e ”learnability” – l’attitudine a rimanere costantemente aggiornati e a continuare ad imparare. L’83% del campione intervistato ritiene che l’automatizzazione e la digitalizzazione del lavoro faranno crescere il totale dei posti di LAVORO. A beneficiare degli effetti positivi della digitalizzazione del LAVORO, conclude l’analisi, le professioni in ambito IT, Risorse Umane e Customer Facing, che si prevede registreranno un aumento di nuovi occupati del 26%, 20% e 15% rispettivamente Per Stefano Scabbio, presidente Area Mediterranea ed Europa Orientale ManpowerGroup, “la rivoluzione delle competenze ci mette di fronte ad una scelta obbligata, quella di affrontare un cambiamento culturale. Questo vale sia per le aziende, che hanno il compito di accompagnare i propri dipendenti verso un aggiornamento del proprio set di competenze, che per gli individui stessi proiettati verso il futuro”, afferma.