Riforma del Senato, Regioni, buon inizio. Ora il Governo ascolti le nostre proposte

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Le Regioni promuovono la proposta di riforma del Senato messa a punto dal Governo Renzi, ma vogliono dire la loro e per questo chiedono un incontro al presidente del Consiglio e ad una delegazione del Governo. “Le Regioni considerano le proposte di riforma istituzionale del Governo una buona base di partenza, e vogliono esserne protagoniste: per questo chiediamo un incontro al presidente del Consiglio, per arricchire e qualificare il lavoro partendo da quanto già fatto dalle Regioni e dall’Anci che hanno una posizione comune sul Senato delle Autonomie e sulle sue funzioni”, dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della seduta della Conferenza che ha discusso del tema. Per il governatore della Campania, Stefano Caldoro, “la sfida delle Regioni è per le riforme e il cambiamento”, e la bozza del Governo sulla riforma del Senato e del Titolo V “è un buon punto di partenza ma ci vuole ancora piu’ di coraggio, bisogna essere più innovativi”. Vede luci e qualche ombra il governatore della Lombardia, Roberto Maroni: “ci sono alcune cose buone, un paio molto buone, e alcune altre da cambiare. Noi siamo determinati a far sentire la nostra voce da protagonisti”.

Tra gli aspetti della bozza del Governo che a Maroni non piacciono, il fatto che nel Senato delle Autonomie, oltre ai Comuni e alle Regioni, è previsto siedano 21 membri nominati dal capo dello Stato. “Se è il Senato delle Autonomie deve essere interamente tale”, osserva Maroni. Altra critica riguarda la riforma delle competenze: “passerebbero allo Stato competenze che sono delle Regioni, in particolare sul governo del territorio. Molto buono invece – ha proseguito il governatore – il principio di sussidiarietà che viene affermato: le singole Regioni possono assumersi compiti che sono del Governo se si dimostrano in grado di farlo”. “Con il Senato delle Autonomie si apre finalmente la strada che da tempo le Regioni avevano auspicato”, aggiunge il governatore dell’Umbria, Catiuscia Marini. Da Legautonomie giudizio positivo: “E’ un radicale passo in avanti. Il superamento del bicameralismo paritario e l’istituzione dell’ Assemblea delle Autonomie, ad elezione indiretta, è una vera svolta per superare un’architettura dello Stato antiquata e ormai insostenibile”. Una buona notizia arrivata oggi ai governatori è che le Regioni potranno ristrutturare il proprio debito allungandone le scadenze fino a 30 anni, con una riduzione della rata annua di circa 164 milioni l’anno. E’ quanto prevede infatti la bozza del ddl sui debiti pubblica amministrazione, che applica così agli enti locali norme già sperimentate in passato per le famiglie. I presidenti delle Regioni hanno discusso in Conferenza delle Regioni anche dei possibili tagli alla sanità previsti dal Piano del commissario alla spending review Carlo Cottarelli. “L’architrave della sanità è il Patto per la salute, ormai in fase di elaborazione conclusiva. Per noi èirrinunciabile che con la spending review le risorse risparmiate siano reinvestite nella sanità”, sintetizza Errani. Nel pomeriggio, prima seduta della Conferenza Stato-Regioni e della Unificata con Maria Carmela Lanzetta ministro per gli Affari regionali.