Rischiare o no?

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Gli psicologi dell’Università della Georgia hanno pubblicato una ricerca sul Journal of School Health. La ricerca evidenzia il male che l’amore può provocare nella fase adolescenziale. A marcare questo concetto, Vera Slepoy, autrice di La psicologia dell’amore: «Viviamo in un’epoca che ha esaltato l’amore come perdita di razionalità, ma quando non abbiamo ancora strutturato la nostra identità un amore finito male può modificare la percezione di sé per tutta la vita, con depressione e perdita di autostima».
In adolescenza niente è facile, si attraversa il periodo più fragile, altalenante e caratterizzato da mille interrogativi. Questi ultimi, se non risolti, possono portare a crisi di identità fino all’età adulta. È questo il punto cruciale del periodo giovanile: una cattiva formazione può giocare brutti scherzi per il futuro di una persona. Al contrario, i teenager ben istruiti e seguiti dalle persone più care in modo corretto hanno più speranze di una vita felice.
Allo stesso modo, un ruolo importante e decisivo per i ragazzi lo svolge l’amore, più in particolare le relazioni amorose e travolgenti che caratterizzano la maggior parte della fase adolescenziale. A differenza dell’amore genitori-figli, questo sentimento può svanire o lasciare brutti segni, difficili da levare. Chi è in grado di superare un amore finito lo può aggiungere al proprio bagaglio di esperienze. Ma chi trova difficoltà ad andare avanti, e dalla relazione ne trae solo il negativo, allora deve fronteggiare un problema.
C’è una domanda cruciale in tutto questo: meglio rischiare per fare esperienza o meglio evitare per non creare eventuali ripercussioni negative? La risposta, come in tutte le cose, è che dipende dalle persone, dalla voglia di mettersi in gioco e dalla forza che hanno nel rialzarsi dopo un fallimento.