Rischio banche, atteso per oggi l’ok del Parlamento

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Il punto della mattinata. Il Ftse Mib segna -0,26%, il Ftse Italia All-Share -0,16%, il Ftse Italia Mid Cap +0,40%, il Ftse Italia Star +0,45%.

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta poco mosse. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,04%, il Ftse100 di Londra lo 0,07%. Sotto la parità il Cac40 di Parigi (-0,05%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,03%).

Future sugli indici azionari americani poco mossi. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,36%, Nasdaq Composite +0,49% (nuovo massimo storico), Dow Jones Industrial +0,46% (nuovo massimo storico).
Tokyo in lieve calo, il Nikkei 225 ha terminato a -0,26%. Borse cinesi in rialzo: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a +0,89%.

Ieri è stato un martedì da record per Wall Street. il Dow Jones Industrial Average ha chiuso ai massimi appena sotto quota 20.000 punti.

Euro in recupero contro dollaro dal minimo da inizio 2003 a 1,0352 toccato ieri. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,04 circa.
Mercati obbligazionari eurozona in verde. Il rendimento del Bund decennale scende di 2 bp allo 0,25%, quello del BTP scende di 3 bp all’1,83% (invariato il Bono spagnolo all’1,35%). Lo spread scende di 1 bp a 158.
Bancari incerti. L’indice FTSE Italia Banche segna -0,3%, EURO STOXX Banks a +0,3%.
E’ atteso oggi l’ok di Camera e Senato all’indebitamento aggiuntivo pari a 20 miliardi di euro chiesto dal governo per fronteggiare eventuali rischi nel settore bancario a tutela dei risparmiatori, eventualmente anche tramite la sottoscrizione di nuove azioni.

Banca MPS (-8,63%, asta di volatilità) in netto calo. Il fondo Atlante ha comunicato che investirà 1,5 miliardi di euro circa nei titoli junior mezzanine (derivanti da cartolarizzazione di npl) per un importo massimo di 1,526 miliardi solo a patto che l’aumento di capitale da 5 miliardi si completato prevalentemente tramite il mercato, con eventuale intervento pubblico limitato a 1 miliardo e senza altri interventi straordinari statali, senza write-down o burden sharing su azioni e strumenti di debito, e senza risoluzioni o interventi precoci.
MPS ha inoltre comunicato che la liquidità disponibile per i prossimi 4 mesi è di 10,6 miliardi di euro, ma al quinto diventerà negativa. Infine, secondo una fonte vicina alla situazione sentita ieri sera da Reuters, l’operazione di conversione dei subordinati ha raggiunto i 500 milioni di euro di adesioni.
Mediaset (+1,3%) balza in avvio e poi ripiega dopo il +23% di ieri: non si ferma l’offensiva di Vivendi (+0,8% a Parigi) che a mercato chiuso ha annunciato di essere salita al 25,75% del capitale del gruppo di Cologno Monzese (con il 26,77% dei diritti di voto).
Ieri il cda di Mediaset ha deciso “che le iniziative legali in corso proseguano secondo i tempi stabiliti” e “la presentazione di un esposto all’AGCom in cui si segnala l’illegittimità della condotta posta in essere da Vivendi in violazione della disciplina di settore e, in particolare, dell’ art. 43 comma 11 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, nonché il possibile ostacolo alle strategie di sviluppo di Mediaset in ragione del collegamento incrociato con Telecom Italia”.

Borse asiatiche

Tendenza di alti e bassi generalizzati per le piazze asiatiche. Tokyo è tornato ai massimi dell’ultimo anno grazie alla debolezza dello yen. In chiusura, però, il Nikkei 225 ha virato in negativo perdendo lo 0,26% (ha fatto peggio l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,48%).

Tono ribassista che ha condizionato anche la performance di Seoul (il Kospi ha perso lo 0,19%), che in ogni caso sconta le prese di beneficio in vista delle festività natalizie e della fine del 2016. Sul fronte macroeconomico, il ministero giapponese di Economia, Commercio e Industria ha reso noto che l’indice delle attività industriali del Sol Levante è cresciuto in ottobre su base mensile rettificata dello 0,2% contro la lettura piatta di settembre, rivista al ribasso dal progresso dello 0,2% originariamente indicato, e lo 0,1% del consensus. Su base annuale l’indice è però calato dello 0,2% in ottobre contro il progresso dell’1,2% di settembre. Intanto il governo giapponese, ne l suo rapporto di dicembre, ha migliorato per la prima volta in 21 mesi il suo outlook sull’economia del Paese asiatico.
Complessivamente la seduta è di riflessione, come confermato dalla moderata variazione dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, e dall’andamento di materie prime (il petrolio è in modesto progresso, l’oro rimane stabile) e valute (il dollaro si muove non lontano dai recenti massimi degli ultimi 14 anni).
A Sydney gran parte dei titoli legati alle materie prime scambiano in progresso di oltre l’1% permettendo all’S&P ASX 200 di segnare nuovi guadagni (l’apprezzamento, in chiusura, è dello 0,40%). Recuperano nettamente terreno le piazze cinesi, dopo le perdite con cui avevano iniziato l’ottava. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno guadagnato infatti l’1,11% e lo 0,89% rispettivamente. Bene anche lo Shenzhen Composite, apprezzatosi dello 0,74% al termine degli scambi. Performance simile per Hong Kong: l’Hang Seng è registrato al momento in progresso di circa lo 0,70% (marginalmente migliore l’andamento dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China)..

Borsa Usa

Martedì da record per la borsa di New York. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,46%, l’S&P 500 lo 0,36% e il Nasdaq Composite lo 0,49%. Per l’indice delle blue chip e quello tecnologico si è trattato della chiusura più alta di sempre. 

 

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 21 Dicembre 2016

05:30 GIA Indice attività industria ott;
10:00 ITA Indice salari contrattuali nov;
16:00 EUR Indice fiducia consumatori flash dic;
16:00 USA Vendite abitazioni esistenti nov;
16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.