Roma: affluenza in calo, ai seggi platea di anziani. E’ sfida Giachetti-Morassut

40

Nelle primarie romane gli sfidanti in campo sono sei, ma la sfida è sempre stata tra Roberto Giachetti e Roberto Morassut. A decidere il nome del vincitore sarà lo spoglio delle schede: numerose in mattinata, complice la giornata di sole dopo il brutto temporale di ieri, ridotte, invece, nel pomeriggio quando è tornato a piovere. In tre ore avevano già votato 20.000 persone stando a quanto filtrato dai gazebo. Un trend che però non si è ripetuto nel pomeriggio, se tra le 17 e le 18 si era arrivati solo a 35-40mila votanti.

E le informazioni che arrivano da diversi seggi descrivono una platea di votanti caratterizzata soprattutto da anziani e pochi giovani. “Ha votato lo zoccolo duro del partito”, dicono al circolo di Torpignattara.

Il raffronto con il 2013 non regge: alle primarie che hanno portato a candidare Ignazio Marino avevano votato più di 100mila persone.

E tra chi non ha votato a questa tornata c’è proprio l’ex sindaco che, in serata, ad una iniziativa dei suoi sostenitori, ha detto di star lavorando al suo libro “in cui farà nomi e cognomi” raccontando anche la fine della sua esperienza in Campidoglio, sotto i colpi del Pd.

E a Ostia, municipio commissariato per infiltrazioni mafiose, il M5s irride il Pd: “Il nostro gazebo è pieno e a quello delle primarie-buffonarie piddine non ci va nessuno!”. E “preoccupazione per la bassa affluenza” è stata espressa nel tardo pomeriggio anche dal Comitato Morassut. Giachetti, arrivato in moto, ha votato al gazebo allestito davanti al circolo dei ‘ribelli’ di Donna Olimpia: “Oggi è una grande giornata democratica”, ha detto.

‘Bobo’, come è soprannominato, ha passato al giornata a casa e dalle 23 attende l’esito del voto allo spazio Ex Dogana di San Lorenzo. Morassut, che ha votato nel circolo Pd di Grotta Perfetta, ha parlato di “una bella giornata di partecipazione” e per tutta la giornata ha effettuato un giro nei seggi della Capitale. L’ex assessore della giunta Veltroni si è poi spostato al Comitato elettorale, in via Ostiense. Da entrambi l’invito ad andare a votare.

Il presidente del Pd e commissario romano Matteo Orfini, che ha votato in Prati, in mattinata si è detto soddisfatto delle “file in tutti i seggi” e il Comitato promotore delle primarie ha ringraziato “i 1.500 volontari che da ieri sera stanno lavorando per far sì che quella di oggi fosse una bella festa della democrazia”.

La notte scorsa è stata movimentata da atti vandalici in alcuni gazebo, come denunciato dallo stesso Orfini: “Alla faccia di quelli che hanno passato il sabato notte a vandalizzare alcuni gazebo tutti i seggi sono regolarmente in funzione”. L’episodio più rilevante è avvenuto nel circolo Pd del VI Municipio, dove “ignoti hanno bloccato la porta del circolo mettendo del silicone nella serratura e imbrattando l’ingresso con dei manifesti. Nonostante l’atto vandalico, i volontari hanno riaperto il seggio e le operazioni di voto sono riprese regolarmente”. Il VI municipio (Tor Bella Monaca) è quello in cui c’è stata la più alta tensione politica nel pre-primarie, a causa della ‘defenestrazione’ da parte del Pd del minisindaco uscente Marco Scipioni, che non è stato ricandidato.

Sui social intanto continua la campagna anti-primarie dei sostenitori dell’ex sindaco Marino. E in rete spuntano gli hashtag ‘primariefarsa’, ‘maipiunotaio’.
   

Nelle primarie romane gli sfidanti in campo sono sei, ma la sfida è sempre stata tra Roberto Giachetti e Roberto Morassut. A decidere il nome del vincitore sarà lo spoglio delle schede: numerose in mattinata, complice la giornata di sole dopo il brutto temporale di ieri, ridotte, invece, nel pomeriggio quando è tornato a piovere. In tre ore avevano già votato 20.000 persone stando a quanto filtrato dai gazebo. Un trend che però non si è ripetuto nel pomeriggio, se tra le 17 e le 18 si era arrivati solo a 35-40mila votanti.

E le informazioni che arrivano da diversi seggi descrivono una platea di votanti caratterizzata soprattutto da anziani e pochi giovani. “Ha votato lo zoccolo duro del partito”, dicono al circolo di Torpignattara.

Il raffronto con il 2013 non regge: alle primarie che hanno portato a candidare Ignazio Marino avevano votato più di 100mila persone.

E tra chi non ha votato a questa tornata c’è proprio l’ex sindaco che, in serata, ad una iniziativa dei suoi sostenitori, ha detto di star lavorando al suo libro “in cui farà nomi e cognomi” raccontando anche la fine della sua esperienza in Campidoglio, sotto i colpi del Pd.

E a Ostia, municipio commissariato per infiltrazioni mafiose, il M5s irride il Pd: “Il nostro gazebo è pieno e a quello delle primarie-buffonarie piddine non ci va nessuno!”. E “preoccupazione per la bassa affluenza” è stata espressa nel tardo pomeriggio anche dal Comitato Morassut. Giachetti, arrivato in moto, ha votato al gazebo allestito davanti al circolo dei ‘ribelli’ di Donna Olimpia: “Oggi è una grande giornata democratica”, ha detto.

‘Bobo’, come è soprannominato, ha passato al giornata a casa e dalle 23 attende l’esito del voto allo spazio Ex Dogana di San Lorenzo. Morassut, che ha votato nel circolo Pd di Grotta Perfetta, ha parlato di “una bella giornata di partecipazione” e per tutta la giornata ha effettuato un giro nei seggi della Capitale. L’ex assessore della giunta Veltroni si è poi spostato al Comitato elettorale, in via Ostiense. Da entrambi l’invito ad andare a votare.

Il presidente del Pd e commissario romano Matteo Orfini, che ha votato in Prati, in mattinata si è detto soddisfatto delle “file in tutti i seggi” e il Comitato promotore delle primarie ha ringraziato “i 1.500 volontari che da ieri sera stanno lavorando per far sì che quella di oggi fosse una bella festa della democrazia”.

La notte scorsa è stata movimentata da atti vandalici in alcuni gazebo, come denunciato dallo stesso Orfini: “Alla faccia di quelli che hanno passato il sabato notte a vandalizzare alcuni gazebo tutti i seggi sono regolarmente in funzione”. L’episodio più rilevante è avvenuto nel circolo Pd del VI Municipio, dove “ignoti hanno bloccato la porta del circolo mettendo del silicone nella serratura e imbrattando l’ingresso con dei manifesti. Nonostante l’atto vandalico, i volontari hanno riaperto il seggio e le operazioni di voto sono riprese regolarmente”. Il VI municipio (Tor Bella Monaca) è quello in cui c’è stata la più alta tensione politica nel pre-primarie, a causa della ‘defenestrazione’ da parte del Pd del minisindaco uscente Marco Scipioni, che non è stato ricandidato.

Sui social intanto continua la campagna anti-primarie dei sostenitori dell’ex sindaco Marino. E in rete spuntano gli hashtag ‘primariefarsa’, ‘maipiunotaio’.