Il Governo italiano, rappresentato dal Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Tullio Ferrante, accompagnato dall’Ambasciatore a Bucarest Alfredo Durante Mangoni, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del ponte di Brăila, che collega due sponde del Danubio nel sud-est della Romania. L’opera è il frutto dell’ingegno e delle competenze ingegneristiche di un consorzio internazionale di imprese altamente specializzate, guidato dal gruppo italiano Webuild che ne detiene il 60%. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito anche altre imprese italiane (Fincantieri e ITR) in una vera e propria azione di sistema. Quello di Brăila è il secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa continentale per lunghezza della campata centrale: 1.120 metri che attraversano il letto del fiume (per una lunghezza totale di 1.975 metri), con una larghezza di 31,7 metri e due torri alte 192,4 metri sul livello del mare. Qualche dato ulteriore aiuta a comprendere la complessità dell’opera: i 18.000 cavi d’acciaio che sorreggono la campata raggiungono una lunghezza complessiva di 38.000 chilometri, di poco inferiore alla circonferenza terrestre; i blocchi di ancoraggio hanno un diametro di 47 metri e una profondità di 31 metri; il progetto contiene al suo interno anche la costruzione di 36 ponti minori, due viadotti di accesso e 21 chilometri di strade a scorrimento veloce; sono 7.000 i veicoli attesi sul ponte ogni giorno. I costruttori hanno dedicato grande attenzione all’innovazione e alla sostenibilità nella realizzazione dell’infrastruttura, valutando la sismicità dell’area, scegliendo accuratamente il calcestruzzo e optando per tecniche costruttive speciali, come il ricorso a pali di grande diametro per le fondazioni, lo scavo di pozzi estesi e profondi e l’utilizzo di impianti all’avanguardia per l’estrazione dell’acqua dalle falde sotterranee. Il significato dell’opera è molteplice. Il ponte sospeso sul Danubio, finanziato tramite il PON europeo per le grandi infrastrutture, costituisce un importante volano per sviluppare l’economia dei distretti sud-orientali della Romania e per contribuire al consolidamento della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), ossia al rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale dell’UE. Esso inoltre rappresenta un progetto coerente con l’impostazione dell’Iniziativa dei Tre Mari – di cui Bucarest ospiterà il prossimo Vertice nel settembre 2023 – che si concentra proprio sull’interconnettività nei trasporti, nell’energia e nel digitale dei Paesi collocati lungo il corridoio dell’Europa centro-orientale tra l’Adriatico e il Mar Nero. Ancora, l’infrastruttura riveste una precisa dimensione politica e strategica, proponendosi come piattaforma per sostenere attività industriali e manifatturiere, connettività e mobilità sostenibile che si proiettano verso la Repubblica di Moldova e verso l’Ucraina, anche nell’ottica della ricostruzione del Paese. Sotto il profilo bilaterale, il ponte di Brăila riconferma la vocazione di Webuild e di tutte le imprese italiane presenti nel Paese a offrire un contributo qualificato allo sviluppo e alla modernizzazione della Romania sul versante delle infrastrutture abilitanti per la crescita e la prosperità, un ambito che presenta un vasto potenziale per le relazioni bilaterali in campo economico, industriale e commerciale.