Rosatellum: a chi conviene

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Roma, 13 ott. (AdnKronos) – Nonostante i malumori, il malcontento della piazza e lo spettro dei franchi tiratori tornato ad aggirarsi in Transatlantico, il Rosatellum bis ha avuto il via libera dalla Camera, reggendo alla prova del voto segreto. Un traguardo che ha messo d’accordo anche chi all’inizio appariva più refrattario a piegarsi a una legge partorita dal Pd e guardata tuttora con sospetto dagli scranni del Parlamento.

A CHI CONVIENE COSA – L’intesa a quattro, sottoscritta da Lega, Forza Italia, Pd e dai centristi di Ap ha retto, in barba a chi avrebbe voluto affossare la legge elettorale nel segreto dell’urna. Una legge nata, nelle intenzioni, con l’obiettivo di garantire la governabilità ma che in realtà, a detta di molti, non permetterebbe ad alcun polo di raggiungere la maggioranza. Tutto, comunque, si riduce nel capire a chi conviene cosa. Sicuramente il Rosatellum bis potrebbe favorire tutti i grandi partiti che l’hanno sostenuto. Due terzi dei seggi verrebbe assegnato con criteri proporzionali, mentre il 36% sarebbe attribuito con un sistema maggioritario basato su collegi uninominali. Tale distribuzione parrebbe favorire tutti i partiti disposti ad allearsi. Lo sbarramento del 3% per le singole liste, inoltre, accontenterebbe i piccoli partiti, come i centristi dell’area di Alfano, che temevano lo sbarramento al 5%.

FACCIAMO I CONTI – L’attribuzione del 36% dei seggi col sistema maggioritario basato su collegi uninominali (ogni coalizione potrà presentare un solo candidato), piace a Forza Italia ma fa tremare i grillini, contrari da sempre ad alleanze. Tuttavia, stando a quanto emerge dagli ultimi sondaggi, con il Rosatellum bis il Movimento guidato da Luigi Di Maio sarebbe il primo partito alla Camera. Certo, costruire una maggioranza, è un altro paio di maniche. Il sistema non risparmia mal di pancia neanche tra gli scissionisti di Mdp e Fratelli d’Italia, in corsa solitaria e piuttosto restii a sottoscrivere un patto con altri partiti. A meno che non spunti fuori un’alleanza dell’ultima ora.

E RENZI? – Molti sono convinti che tra gli stessi renziani e forzisti ci sia stato e ci sia tuttora un nutrito gruppo orientato ad affossare il Rosatellum bis. Alla maggioranza che sostiene la nuova legge elettorale giovedì sera sono mancate decine di voti, tra chi era assente e chi si è improvvisato cecchino. Una quarantina di ribelli, pare, che nel segreto dell’urna abbiano preferito voltarsi dall’altra parte. Renzi sembra comunque essere uscito vittorioso dalla fumata bianca della Camera. Con il Rosatellum bis, che prevede le liste bloccate, il segretario dei dem può scegliere chi candidare. Ma c’è anche chi sostiene che per l’ex premier sarebbe invece più conveniente il Consultellum, attualmente in vigore al Senato.

LA ROAD MAP – Finora il Rosatellum bis, nonostante la blindatura della fiducia, non ha trovato grossi ostacoli sul proprio cammino. Anche se la parte più rognosa arriva adesso, con il passaggio a Palazzo Madama. Non è escluso, che per evitare ostruzionismo, venga invocato l’istituto della fiducia anche in Senato, dove martedì la legge dovrebbe essere incardinata in commissione, per poi arrivare in Aula dopo una decina di giorni. Il testo potrebbe essere licenziato tra il 24 e il 25 ottobre, al massimo entro il 31 ottobre, comunque prima della legge di Stabilità.