Rosatellum e sistema tedesco, il confronto

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Roma, 28 mag. (AdnKronos) – Trasformare il Rosatellum in un modello tedesco, “che garantisca rappresentanza e governabilità”. E’ una delle posizioni espresse nei giorni scorsi da Forza Italia che, in tema di legge elettorale, aspetta le mosse – ma soprattutto le parole in Direzione nazionale – del segretario del Pd, Matteo Renzi.

Da martedì prossimo, quindi, si potrebbe avere un’idea più chiara di convergenze e ‘alleanze’ in Parlamento sul sistema di voto.

Ma in cosa sono simili e in cosa si differenziano il Rosatellum e il modello tedesco?

§ Elezione dei parlamentari

– ROSATELLUM

Il 50% dei deputati è eletto in collegi uninominali. L’altro 50% con il proporzionale. I candidati più votati in ogni collegio uninominale (312 alla Camera, 157 al Senato) ottengono direttamente il proprio seggio.

– SISTEMA TEDESCO

Metà dei membri del Bundestag è eletto direttamente dalle 299 circoscrizioni uninominali in cui è diviso il Paese. L’altra metà in base alla percentuale di voti ottenuta dal partito in ogni Land.

§ Soglia di sbarramento

– ROSATELLUM

Nella quota proporzionale è fissata al 5% su base nazionale, sia al Senato che alla Camera, con l’eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per il quale la soglia è al 20% nella regione di riferimento.

– SISTEMA TEDESCO

Rimangono fuori i partiti che non superano la soglia di sbarramento del 5%, né riescono ad eleggere almeno tre deputati attraverso le circoscrizioni uninominali.

§ Scheda

– ROSATELLUM

Si vota su una sola scheda per Camera. Vietato il voto disgiunto, ovvero la possibilità di votare un candidato nel collegio uninominale e una lista a lui non collegata nella parte proporzionale.

– SISTEMA TEDESCO

Ogni elettore ha a disposizione due schede: con una elegge il proprio rappresentante locale al Bundestag (uninominale); con la seconda esprime la propria preferenza verso un partito (proporzionale).